CHIUSURA DEL REPARTO DI RESIDENZA, IL MOVIMENTO 5 STELLE: “L’AUSL IMOLA VIENE SBRANATA PEZZO PER PEZZO CON LA TECNICA DELLA RANA BOLLITA”
“Apprendiamo che presso l’ospedale Nuovo si stanno chiudendo ulteriori servizi” – segnala Ezio Roi, capogruppo del M5S in Consiglio Comunale – “ovvero il reparto di Residenza trattamenti intensivi del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl Imola, ultimo residuo dei servizi offerti dalla prematuramente demolita Villa dei Fiori e solo pallido ricordo della eccellenza imolese in questo ambito.”
“Il servizio viene tamponato con l’ennesimo ricorso al privato di Villa Azzurra e con l’ennesimo progetto articolato in fase di “perfezionamento. L’AUSL imolese viene sbranata un pezzo alla volta” – sostiene l’esponente pentastellato – “sottotraccia, con la famosa tecnica della rana bollita, tanto i cittadini se ne faranno una ragione, i soldi non ci sono, in fondo stiamo bene, tanto c’è Bologna e via dicendo.“
L’ex Magistrato ricostruisce gli ultimi fatti che hanno coinvolto l’Ausl di Imola – “A partire dal reparto intensivo di neonatologia, succursale amputata di Bologna, per continuare con i servizi di ematologia, quelli per i diabetici, quelli per gli affetti da patologie reumatiche: persone con problemi gravi e continuativi, spesso non autosufficienti, si trovano sballottate a distanza o con tempi di attesa lunghissimi o con servizi del tutto non garantiti, con evidente disagio ma soprattutto spesso con pregiudizio grave delle proprie condizioni di salute.”
Il Consigliere Roi si sofferma poi sulla notizia di questi giorni, che coinvolge il reparto di Residenza,fino al 2010 ubicato all’ex Villa dei Fiori -“Giunge notizia che gli spazi conseguentemente liberati nell’Ospedale Nuovo, verranno occupati dal reparto Oculistico attualmente insediato all’Ospedale di Castel San Pietro, procedendo così nel suo lento svuotamento avviato molto tempo fa.”
“I primari imolesi stanno diventando una rarità” – osservano poi dal Movimento – “chiaro segno di spostamento del baricentro a Bologna. Gli esami di laboratorio ormai da tempo eseguiti in gran parte a Bologna. “Eh ma tutta la sanità italiana è in difficoltà” si potrà obiettare. Certamente, ma allora perché basta spostarsi in Romagna e subito le cose migliorano nettamente?
“A Imola si sta tagliando in modo forsennato” – sostiene Ezio Roi – senza nemmeno il palliativo della tanto decantata “Casa della Salute” – per garantire la prossimità e continuità di cura, in particolar modo per i cronici.”
“Risulta che ora si chiameranno “Case della Comunità”” – ricostruiscono i 5 Stelle – “e che è prevista l’ultimazione del progetto regionale entro il 2030. Un po’ tardi per chi sta male ora.”
“Quando il Sindaco evidenziava nelle linee di mandato che “la nostra Azienda nella sua autonomia ha mostrato il volto migliore, cioè, che anche una dimensione ospedaliera e territoriale piccola e coesa è nelle condizioni migliori per garantire il diritto alla salute per tutti” ha preso un impegno con i cittadini o stava solo cercando di acchiappare voti facili? Sarebbe ora che non si nascondesse dietro l’alluvione di scuse sempre pronte” – si congeda il consigliere – “e rendesse conto con chiarezza di cosa sta succedendo e quali provvedimenti sta prendendo a livello politico e amministrativo.”
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