La regione Emilia Romagna sta presentando un nuovo piano agricolo e agroalimentare – ” capace di tenere insieme e soddisfare la crescente domanda mondiale di cibi salubri e di qualità con la necessità di incrementare la produttività e di salvaguardare il reddito degli agricoltori. ”
Interpelleremo l’assessorato all’Agricoltura dell’Emilia Romagna – Alessio Mammi – per chiedere spiegazioni su come si configura questa scelta, ammirevole e condivisibile e che strizza l’occhiolino, per usare le parole di Viale Aldo Moro – “a sostenibilità , ricerca ed innovazione, cambio generazionale dei campi, oltre che semplificazione normativa (bandi più omogenei) con le domande degli imprenditori agricoli emiliano-romagnoli per i rimborsi dei danni da gelo e cimice asiatica nel biennio 2019-2020.
Tante cose nel bollitore, tanti progetti, quando però abbiamo ancora tante, troppe domande inevase sui tavoli della Regione, da parte degli agricoltori colpiti da grandine e maltempo, che ancora non hanno ricevuto una risposta. Al contrario della Francia, che ha già bonificato i suoi agricoltori con una puntura di 1 miliardo di €.
Come si configura la mediazione dei sindacati in questa operazione di ristoro?
In questi giorni si inizia timidamente a parlare di un centinaio di milioni per gli agricoltori colpiti da maltempo,
vedremo se in aggiunta Viale Aldo Moro rimpinguerà con somme maggiori le tasche ormai vuote dei pochi imprenditori agricoli emiliano-romagnoli. Anche e soprattutto alla luce dei danni – solo quelli sono 200 milioni di € in Emilia-Romagna – cento milioni sarebbe una semplice paghetta, in parole povere.
Il sottosegretario alle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, sembra essersi finalmente reso conto della situazione emiliano-romagnola, rispondendo ad un’interrogazione di alcuni deputati emiliani, tra cui Marco di Maio e Jacopo Morrone.
“Le stime dei danni subiti dicono che in Emilia-Romagna siamo oltre i 200 milioni di euro – ha riferito il deputato di Maio – e a differenza di altre volte, in quest’occasione le gelate hanno colpito non solo l’ortofrutta, ma anche i vigneti. E’ doveroso intervenire al più presto per accelerare le procedure di liquidazione delle somme che gli agricoltori ancora aspettano per il 2020 e adottare un meccanismo più rapido per il risarcimento dei danni 2021″. Nella sua risposta il sottosegretario Centinaio ha detto che “il ministero si è fatto promotore della necessaria norma di deroga per consentire l’attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale a favore delle imprese agricole che, al momento dell’evento, non risultavano coperte da polizze assicurative per il rischio gelo”.
Ma è stato Jacopo Morrone il primo firmatario di un’interrogazione alla quale ha risposto il sottosegretario Centinaio sui danni subiti dalle aziende agricole dopo le gelate primaverili. “L’articolo 71 del decreto legge 73/2021 (Sostegni bis) – commenta il leader della Lega Romagna- consente infatti l’attivazione di interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale per le imprese danneggiate da questi eventi atmosferici con uno stanziamento di 105 milioni. Entro il prossimo 24 luglio le Regioni competenti per i territori danneggiati potranno presentare la documentazione per attivare misure compensative a favore delle aziende agricole colpite, qualora si riscontrino le necessarie condizioni. Tra queste: contributi in conto capitale fino all’80 per cento del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria; prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell’anno in cui si sono verificati gli eventi avversi e in quello successivo; proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell’anno ‘calamitoso’; esonero parziale fino al 50 per cento dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e dei dipendenti; contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture danneggiate”.
Il ministero, a fronte della frequenza sempre maggiore di eventi climatici avversi, considera necessario individuare, nella prossima programmazione dei fondi europei per lo sviluppo rurale, un “nuovo strumento” che intervenga ex ante “sotto forma di un fondo di mutualizzazione nazionale (a cui potranno accedere le imprese agricole) in grado di intervenire in caso di eventi calamitosi”. C’è poi la proposta, avanzata insieme a Francia e Grecia alla Commissione europea, di “applicare l’articolo 221 del regolamento sull’Organizzazione comune del mercato unico (OCM) e di indirizzare una piccola quota dei pagamenti diretti a disposizione di ogni Stato per creare una rete di sicurezza a vantaggio delle aziende agricole colpite da eventi atmosferici catastrofici”. Si valuteranno poi “modifiche nel prossimo piano di gestione dei rischi 2022 per migliorare l’efficacia dello strumento assicurativo”.
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