C’è tanta attesa e qualche incertezza tra gli abitanti di Castel Guelfo, sui tempi per rendere operativa la tanto attesa cassa d’espansione sul Sillaro, ubicata in una vecchia cava a ridosso dell’autostrada A14. La volontà di tutti, sopratutto le istituzioni, è quella di accelerare i tempi. C’è stato infatti un summit sul Sillaro che ha coinvolto vari enti. La prima parte dovrebbe coinvolgere l’area a nord dell’A14,un terreno più accessibile, in cui il letto del fiume è più basso e non ci sono case. Tuttavia, dando uno sguardo alle mappe del Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico e i possibili tracciati fino ad ora emersi (soltanto sulla carta) della nuova linea ferroviaria (quadruplicamento) emerge che una delle opzioni di tracciato passerebbe all’interno della futura cassa di espansione. Come si coniugano queste due opere? Possono interferire tra di loro? E’ quello che si chiedono anche dal Comitato Alluvionati di Castel Guelfo. Lo abbiamo chiesto a RFI: “il tema è noto sia a RFI che ITALFERR e non è una sorpresa. Ovviamente, se dovesse essere quella la progettazione, verrà tenuto conto di questo aspetto. La presentazione delle osservazioni sul sito del dibattito pubblico scade il 28 gennaio, quindi che lo riterrà opportuno potrà inserirlo all’interno del sito e ovviamente c’è tempo solo fino a domani. Resta il fatto che non sia una sorpresa ma una cosa a noi nota. Quando Italferr avvierà la progettazione sapremo maggiori dettagli, è chiaro che una volta che si chiuderà il dibattito pubblico e il responsabile del dibattito farà la relazione, RFI farà le eventuali contro deduzioni, poi nel momento in cui sarà finito tutto questo si partirà con il progetto di fattibilità tecnico-economico che potrà andare all’iter autorizzativo. Avremo sicuramente modo di approfondire meglio le soluzioni che sono state pensate, nel caso ovviamente sia quella la scelta finale, cosa che ad oggi non sappiamo dire.”


IL SOPRALLUOGO
Al sopralluogo sul Sillaro del 10 gennaio hanno partecipato, oltre al Sindaco di Castel Guelfo Franceschi, anche la Vice Sindaca Negroni e l’assessore Cenni, il segretario Comunale Alberto Folli e il responsabile della protezione civile di Castel Guelfo Roberto Dal Rio. Presenti anche il Sindaco di Medicina Montanari, il Vicesindaco di Castel San Pietro Terme Fantazzini e l’architetto Angelo Premi, il Sindaco di Dozza Albertazzi e il Direttore Generale del NCI Sergio Maccagnani e il dirigente del Comune di Imola Mirri. Per la Protezione Civile Regionale presenti Davide Parmeggiani e Claudia Manuelli, oltre alla Dott.ssa Serra della Bonifica Renana.
“Il sopralluogo sul Sillaro è stata occasione importante per approfondire le possibili azioni da mettere in campo nel breve periodo.” fa sapere il Comitato Alluvionati di Castel Guelfo – “Oltre alla zona della Pianta è stato fatto un sopralluogo anche alla zona delle ex cave di Castel San Pietro Terme.“
LA CASSA DI ESPANSIONE: ANDAVA APERTA PRIMA DI RICHIUDERE LA CAVA
La zona dedicata alla possibile cassa di espansione è a valle dell’autostrada, mentre l’ipotetico impianto fotovoltaico in fase di iter attuativo è a monte della stessa .
La parte a nord dell’autostrada è più accessibile e occorre minore tempo, la parte a sud (tra ferrovia ed autostrada) sarà molto più impegnativa sia in termini economici che di tempo: ci saranno moltissimi lavori da fare e si parla di 6-10 anni per la sua realizzazione. “Se avessero percorso la strada delle casse di espansione quando ancora la cava era in attività in questa zona” – fa sapere il Comitato di via Corlo – dal momento che la cava è divisa in tante micro aree, e non avessero fatto richiudere dopo l’estrazione di ghiaia, allora avremmo già metà del lavoro fatto, ma non si sa perchè, nessuno all’epoca si è mosso.”
IL SOPRALLUOGO
“Il tema Sillaro” ricostruiscono dal Comitato alluvionati di C.Guelfo “è stato poi oggetto della conferenza dei Sindaci di Martedì 14 gennaio presso il Nuovo Circondario Imolese, a seguito della quale è stata inviata una comunicazione ufficiale alla Regione Emilia-Romagna a firma del SIndaco Panieri in qualità di Presidente del Nuovo Circondario Imolese.”
“Nelle prossime settimane” – fa sapere il Comitato nell’aggiornamento su facebook- “verrà realizzato un studio/calcolo da parte della Bonifica Renana relativamente al volume d’acqua fuoriuscita verso l’abitato di Castel Guelfo durante gli ultimi eventi alluvionali, al fine di avere dei dati numerici oggettivi che possano consentire alla Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia-Romagna di predisporre uno studio preliminare di fattibilità tecnico-economica di una soluzione di breve periodo da sottoporre all’Autorità di Bacino del Po.“
È partita inoltre la lettera di richiesta per la realizzazione di uno studio di fattibilità sull’arginello e sulla possibilità di utilizzare la cassa di espansione che per capirci è di proprietà Cti.
“Si è ragionato” – aggiungono dal Comitato – “dell’influenza che potrebbe avere la realizzazione della nuova linea ferroviaria dell’Alta Velocità e dei pannelli fotovoltaici sulle aree oggetto della realizzazione della cassa di espansione
Relativamente ai temi, il Sindaco Franceschi si è dichiarato “moderatamente ottimista” che l’iter avviato possa portare ad una soluzione in tempi brevi. Il Sindaco ha confermato di essere in contatto con Manuela Rontini che in qualità di Sotto Segretaria alla Presidenza della Regione tiene l’agenda del Presidente De Pascale.
Il presidente della Regione su invito del nuovo circondario imolese si è preso l’impegno di organizzare un incontro con i comuni interessati con anche la partecipazione dei vari comitati cittadini locali.
La volontà del comune di Castel Guelfo congiuntamente ai comitati dei cittadini e degli altri comuni direttamente interessati dalle alluvioni degli ultimi anni è quella che in un modo o nell’altro , con la soluzione che più troverà accordo condiviso con la regione e le autorità relative non sia iniziata nel lasso temporale di anni ma auspicabilmente entro il 2025.
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