Il progetto, come si apprende dal testo dell’Ausl di Imola, ha come termine il 2022.
Facendo un riassunto dei punti salienti, per quanto riguarda le azioni in programma, spiccano:

*la ricognizione e l’analisi dei sistemi di prenotazione ad uso degli specialisti
* Verifica dell’adeguatezza dei punti di prenotazione interni
*Revisione dei dati di attività e dei flussi informativi
*Revisione dei dati di prescrizione specialistica
I dipartimenti maggiormente meritevoli di interventi sono pneumologia, cardiologia ed oculistica.

Per quanto riguarda le azioni, è prevista l’attivazione di sedute ambulatoriali aggiuntive, grazie al progressivo recupero di energie di personale medico ed infermieristico derivanti dalla riduzione dell’attività vaccinale/testing/Tracing.
Inoltre, è prevista “la Revisione delle agende tendendo ai volumi di attività pre COVID e in relazione al tempario delle prestazioni in corso di validazione a livello regionale”

L’ Arruolamento di personale medico specialista (dipendente o convenzionato) a copertura delle aree di attività con offerta non sufficiente
Branche maggiormente interessate: oculistica; pneumologia; gastroenterologia.

Per rimediare ai ritardi è anche prevista la revisione della committenza col privato accreditato e l’incremento della “telemedicina”.

Per quanto riguarda prenotazioni e accettazioni, AUSL prevede un adeguamento dei punti di prenotazione interni, una revisione dei flussi dati nelle piattaforme ambulatoriali e nelle banche dati aziendali e l’aggiornamento del sistema di prescrizione in dotazione agli specialisti, per allinearlo alle funzionalità già in essere.
L’avvio di “Easy Cup”, ovvero, una prenotazione facilitata dedicata agli ambulatori non dotati di adeguato punto accoglienza. Inoltre, una revisione del sistema di monitoraggio delle prescrizioni specialistiche. L’attivazione della Lista di Attesa Informatizzata, la quale però “dal 2019 non è ancora attivata nonostante ripetute richieste a LEPIDA”: per quale motivo ?

È prevista anche una “pulizia delle liste”, dei pazienti in attesa per prestazioni con tempi maggiormente critici, per i quali è prevedibile che non siano sufficienti gli interventi sopra indicati. Circa questo elemento, sarebbe prevista l’attivazione di sedute dedicate per il contatto con i pazienti e la riprogrammazione della visita/prestazione.

Sempre secondo AUSL, “Nel 2021 l’erogazione è stata sensibilmente inferiore al 2019 sia per carenza di professionisti, sia per l’impegno dalle équipe ospedaliera nel recupero degli interventi chirurgici, sia per aumento del tempo medio delle prestazioni.”