“Buongiorno a tutti, forse sbaglio a scrivere e continuare a cercare giustizia ma questo tarlo non mi lascia e non mi permette nemmeno di provare a cambiare vita. Ci sto provando ma è impossibile per me voltare pagina, ho una montagna sulle spalle e non so come fare a salvarmi.” (di Giovanni Bertozzi) segue…


Sono (ero) un imprenditore agricolo, gestivo un grande allevamento nelle colline di Casola Valsenio (RA). Una azienda storica che ha permesso di lavorare a decine di persone, a volte famiglie, compresa la mia e quelle dei miei fratelli e sorelle.”

L’azienda, fondata oltre 60 anni fa dai miei genitori è stata da me rilevata intorno agli anni 2000 dove ho iniziato una opera di ammodernamento che con grande passione ho portato avanti senza sosta nonostante le difficoltà che tutti conosciamo bene.

Fino a maggio 2023.

L’alluvione ha distrutto parte della viabilità comunale (ripeto, comunale) a servizio della mia azienda. Non potevo più transitare. Cercando online si possono trovare articoli e foto che raccontano quei mesi in cui con gli elicotteri si portava da mangiare agli animali sperando che un giorno si potesse ripartire.

Da allora per me é iniziato un calvario infinito. L’azienda forzatamente chiusa (non possono più transitare i camion, le strade sono chiuse al traffico) e solo per avere progetti di ricostruzione si é dovuti arrivare al 2025. Dovrebbero partire i cantieri di ricostruzione, per oltre 12 milioni di euro ma i mesi passano e i lavori non partono.

Questi cantieri hanno cronoprogrammi di 2-3 anni, ammesso che partano.

Nel frattempo:
La mia azienda è chiusa.
Le tasse sono da pagare.
La sospensione dei mutui va a singhiozzo, la banca prima di concedermi un altro anno di sospensione del mutuo ha ben pensato di prelevare rate finché c’erano soldi in conto, lasciandomi a zero.

Il comune, il sindaco in particolare, mi ha fatto capire chiaramente che le mie lamentele non sono gradite. Ha detto che se mi sento più bravo di lui mi lascia il posto. A me non interessa fare il sindaco altrimenti mi sarei candidato a suo tempo.

La struttura commissariale guidata dai militari ha fatto sopralluoghi e mi ha dato direttive che alla fine dei conti mi hanno soltanto portato a peggiorare la mia situazione. In compenso non hanno mai messo per iscritto o non hanno mai fornito verbali delle loro disposizioni, lasciandosi dietro il VUOTO.

I politici sono venuti, Bonacini, De Pascale, etc…. A dirci di tenere duro, di non abbandonare questi territori perché tutto sarà ricostruito meglio di prima. Promesse su promesse, tutte patacche.

Io non ho visto un soldo, 3000€ dall’INPS all’inizio e poi un bel “arrangiati”.

Ho chiesto aiuto a tutti, fino alla presidenza del consiglio.

Nessuno è in grado di darmi una risposta o una strada da percorrere. Le norme non considerano una situazione come la mia e non si sa come procedere e CHI deve gestirla.

Nel frattempo io ho finito i soldi, 0 euro.

Ho danni nei miei terreni per qualche milione di euro, per attivare le pratiche su sfinge servono perizie ed attività (da fare prima, a mie spese) e progetti per importi che oscillano tra i 40 ed i 100.000€ che io non ho idea di come fare a pagare.

Qualche idiota del ministero mi ha suggerito di fare un nuovo mutuo.

Ho provato a chiedere a qualche avvocato di analizzare la mia situazione per capire se veramente a me non spetta nulla e se é normale che una azienda subisca tutto questo senza ottenere uno straccio di aiuto o un rimborso di qualche tipo.

Mi é stato detto che, in sintesi, non c’è molto da fare e che si potrebbe fare causa (al comune o alla regione) senza però certezza di ottenere qualcosa. É certo però che una eventuale causa avrebbe un costo di 40-50.000€

E siamo sempre qua, all’inizio.

Io ci provo a cambiare vita, ora sono operaio.

Ma penso h24 a ciò che mi hanno portato via e a come potrò mai con uno stipendio da operaio chiudere il mutuo e allo stesso tempo provare a ripristinare i danni in azienda.

Se non avessi una famiglia che amo e due figli che voglio veder crescere fino a quando la salute me lo permetterà, avrei già chiuso la partita in maniera teatrale. Ma non posso permettermi nemmeno questo.

Se avete avuto la pazienza di leggere questo messaggio vi ringrazio tanto e spero che qualcuno possa darmi un consiglio su come tentare di salvare la mia azienda o meglio, quel che ne resta…

Il prossimo weekend (dal 17 al 19) sarò a Roma per il Maker Faire.

Un saluto

(Giovanni Bertozzi)