La pianificazione per la realizzazione del nuovo ponte sul Santerno tra via Tiro a Segno e via Codrignano accelera. Questo anche grazie al concreto interessamento di SACMI, a cui sarà in carico il progetto tecnico.
Paolo Mongardi, Presidente della Coop di via Selice, conferma: “Nell’ambito delle donazioni per il territorio, abbiamo pensato che il progetto del ponte sia propedeutico al miglioramento del territorio, al fine di prevenire eventuali inondazioni o tracimazioni del fiume ” – Grazie al nuovo ponte, ricostruisce Mongardi – “si otterrebbe anche una miglior circolazione e un miglior collegamento tra Imola e la Vallata del Santerno”: insomma, conclude – “un progetto interessante per la comunità”.
E in effetti, lo studio del Comune di Imola risalente al 2019 parlava chiaro: Nello studio complessivo – e parliamo di già 5 anni fa – le condizioni del ponte si attestavano al LIVELLO 3, ovvero un livello di esercizio con criticità non strutturali. La valutazione del manufatto si attestò tuttavia su un livello di sufficienza, in cui venivano consigliati diversi interventi per far sì che la situazione non peggiorasse col passare del tempo.
Oltre a questo c’è il tema legato alle difficoltà per la viabilità ciclopedonale.
Il nuovo manufatto sostituirebbe il precedente, che verrebbe demolito.
Accoglierà il transito ai mezzi pesanti e ospiterà, a lato, un marciapiede e una pista ciclabile. Si parla di una lunghezza di circa 120 metri per un costo di 5,4 milioni di Euro.
Fin dal 2020 parliamo della necessità di quest’opera, sia con video che con articoli di testo. Le difficoltà maggiori dell’attuale passerella toccano tanti fronti, molto importanti: le difficoltà di percorrenza per i mezzi di soccorso che devono raggiungere Codrignano e la zona alta dell’autodromo, il senso unico alternato e le difficoltà di transito per pedoni e ciclisti, oltre che il rallentamento continuo per i residenti. Oltre a questo, le condizioni stesse del manufatto che non sono eccellenti. Quindi, in pochi lustri, se non si mettesse mano al ponte, si rischierebbe di andare incontro a limitazioni di portata e costosi interventi di manutenzione.
IL PONTE DELLA TOSA – LA STORIA
Erano gli anni ’60 quando il Comune di Imola progettò e costruì il ponte che collegava Via Tiro a Segno a Via Codrignano. Fino ad allora si poteva passare tranquillamente dall’interno, quando ancora il circuito era aperto al traffico urbano. Ma col progresso del circuito e la conseguente chiusura alle auto, il nuovo collegamento sulla chiusa del Santerno appariva improcastinabile.
Fino agli anni ’90 la passerella non era dotata di impianto semaforico. Negli anni le dimensioni della carreggiata sono rimaste invariate: nonostante la carreggiata sia strutturata su una corsia unica però, è assodato come sia impegnata talvolta anche da mezzi pesanti, che transitano ugualmente dal ponte. Inoltre, se contiamo l’aumento di pedoni e di biciclette che non possono fruire di una corsia a loro dedicata, la percorrenza durante il giorno appare ancora più tortuosa.
Per questo, anche il Comune potrebbe probabilmente prendere in considerazione, nei prossimi anni, un investimento volto a un rinnovo del ponte. Che può essere un miglioramento con espansione di carreggiata, piuttosto che un’infrastruttura ex-novo, scelta forse più costosa ma lungimirante.
Post Correlati
Cerca un articolo
Articoli Recenti
- “Multata dopo che qualcuno ha infilato la sua immondizia nel mio sacchetto”
- “Siamo ancora senza postazione a 190 giorni dalle elezioni”
- Imola, in arrivo il nuovo parcheggio della stazione “Fino a 72 posti auto”
- In aula il caso Ruggi-Ortignola “Ora si faccia una Commissione Speciale”
- Nido Scoiattolo, il progetto “Arcipelago”: ecco la nuova area esperienziale