“Si faccia chiarezza sui conti delle società pubbliche Area Blu e aMo.”
EVANGELISTI (FDI) “LA REGIONE VALUTI DI CANDIDARSI PARTE CIVILE IN EVENTUALI PROCEDIMENTI”
Lo chiede Marta Evangelisti (FdI) in una risoluzione, ricordando come “Area blu Spa è una società in house partecipata al 90% dal Comune di Imola (Bo) e per la restante parte del Con. Ami, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Castel San Pietro Terme (Bo), Comune di Medicina (Bo), del Nuovo Circondario Imolese e dei Comuni di Dozza (Bo), Castel Guelfo e Mordano (Bo), mentre aMo (Agenzia per la mobilità di Modena) è una società a partecipazione interamente pubblica, i cui soci sono la Provincia di Modena (29% delle quote), il Comune di Modena (45%) e i restanti 46 comuni del territorio. Nelle due società si sono verificati ammanchi dell’importo di 200 mila euro in Area Blu spae 400 mila euro in aMo come riportato da diversi organi di stampa”.
Secondo la capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione “la presenza di ammanchi in società pubbliche solleva preoccupazioni in merito alla trasparenza, all’efficienza e alla responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche: tali fatti potrebbero determinare conseguenze rilevanti, tra cui criticità finanziarie per le società, perdita di fiducia dei cittadini e potenziali risvolti legali e penali”.
Da qui la risoluzione per impegnare la giunta ad attuare politiche per rafforzare i controlli nelle società pubbliche: “La digitalizzazione –spiega Evangelisti– può infatti favorire la tracciabilità e la rendicontazione delle operazioni, mentre il controllo analogo, esercitato dagli enti pubblici sulle società partecipate, garantisce il perseguimento degli obiettivi strategici e di interesse generale. Bisogna che la Regione diaseguito, in qualità di ente sovraordinato, i rilievi formulati dalla Corte dei conti in merito alle società partecipate, e vigili affinché le società pubbliche operanti sul territorio regionale rispettino pienamente gli obblighi di trasparenza previsti per legge”.
La consigliera chiede, inoltre, che la Regione valuti la possibilità di costituirsi parte civile nei procedimenti eventualmente avviati per i casi in questione visto che, spiega “destano serie preoccupazioni circa la trasparenza, l’efficienza e la responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche”.
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