RIFIUTI ALL’EX MARTELLI, ORA LA REGIONE FRENA. INTERROGAZIONE DI MARCHETTI (PD). LA PRIOLO AMMETTE “ITER ANCORA APERTO MA PROGETTO COSI COM’È NON IDONEO” NOTA STAMPA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DOZZESE: “Rappresenteremo nostra contrarietà al progetto in ogni sede istituzionale nelle modalità previste dalla legge, proprio per il palesarsi e permanere di criticità emerse durante la Conferenza dei servizi


Bologna. In Regione arriva l’interrogazione sul futuro della ex Martelli. A depositarla è stata la consigliera del Partito Democratico, Francesca Marchetti , che aveva chiesto alla Giunta regionale “se, nell’ambito delle proprie competenze, circa l’area della ex Martelli
Lavorazioni Tessili sita nel Comune di Dozza ritenga di pubblica utilità prevedere
una attività di smaltimento dei rifiuti coinvolgendo una società privata e se la
localizzazione di un impianto romagnolo di smaltimento e trattamento dei rifiuti
sia compatibile con i piani regionali e della città metropolitana di Bologna”.

A rispondere è la Vice-Presidente con delega all’ambiente, Irene Priolo, con un intervento che sorprende e che crea un colpo di scena nella vicenda del possibile impianto di Soil Washing sulla via Emilia. Secondo la Priolo, ad oggi il progetto così com’è, non riscontra caratteristiche idonee ad avere l’autorizzazione regionale”. Il progetto, ha evidenziato la stessa Marchetti in aula, è stato caldeggiato, quantomeno in un primo momento, dal Comune di Dozza, ma è molto contestato dai cittadini, che hanno raccolto anche 1.500 firme per dire no al progetto . In Viale Aldo Moro, Irene Priolo ha ammesso come a Dozza “Il clima si sta surriscaldando con l’amministrazione che ha forse sottovalutato l’impatto ambientale del progetto. Le firme sono state raccolte nel 2021, ma il sindaco me le ha presentate solo in un incontro dell’aprile scorso. Forse non ha capito il clima, oppure oggi ha delle perplessità. Ma se ci sono, queste perplessità devono essere tradotte in un parere formale del Comune, negativo e motivato”, su quattro punti che riguardano l’impatto ambientale, il titolo edilizio, gli scarichi fognari e l’insediamento di un’industria considerata insalubre. In sede di conferenza dei servizi, elenca la vicepresidente, “la Regione raccoglie tutti i pareri e se anche quello del Comune è negativo e motivato, lo terremo in stretta e debita considerazione”.
Per quanto riguarda l’iter autorizzativo, la N.2 della Giunta ha fatto sapere come l’azienda (CFG Ambiente) abbia “presentato integrazioni.” Un iter “non ancora concluso e che probabilmente si concluderà dopo giugno”. Inoltre, nell’impatto del traffico “è stato considerato un casello autostradale che al momento non esiste ancora.”

LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI DOZZA
Apprendiamo con soddisfazione e sollievo che anche per la Regione, come riportano le
parole dell’assessora Irene Priolo in risposta ad un’interrogazione di attualità, la
progettualità legata all’area dell’ex Martelli Tessile di Toscanella “tratta di un
impianto di lavorazione e trattamento dei rifiuti, quindi non di discarica”. Un elemento
utile per rimarcare quello che abbiamo sempre sostenuto: la prima campagna di
raccolta firme tra i cittadini, datata novembre 2021, contro il progetto presentato
dalla CFG Ambiente fu alimentata strumentalizzando un’evidente disinformazione”
– segnalano dal Comune di Dozza- “perché confezionata ad arte attorno alla infondata certezza dell’imminente insediamento di una discarica o, peggio ancora, di un inceneritore. Ed è per questo che il Comune di Dozza, in ottica di massima trasparenza, approfondimento e volontà di
conoscenza tecnica dei dettagli progettuali, ha caldeggiato e ottenuto
tempestivamente, già all’epoca e poi recentemente, l’organizzazione di diversi Open
Day, aperti alla cittadinanza, all’interno del sito. Non meno importante, inoltre,
l’affermazione della Priolo che certifica “anche noi abbiamo ritenuto che, dal punto di
vista di alcuni aspetti, il progetto, così come presentato, non riscontri le
caratteristiche attualmente idonee per poter dare, poi, alla fine, l’autorizzazione”.
Abbiamo già rappresentato politicamente alla Priolo, e lo rappresenteremo in ogni sede
istituzionale nelle modalità previste dalla legge, la nostra contrarietà al progetto
proprio per il palesarsi e permanere di criticità emerse durante la Conferenza dei
servizi (e non dipanate dalle integrazioni fornite dalla CFG Ambiente): quelle stesse
criticità su cui stanno facendo i dovuti approfondimenti le strutture tecniche del
Comune, le quali esattamente come auspicato dall’assessore “adempiono a quelli che
sono gli aspetti di propria competenza”, in ottica di massima comprensione della
delicata casistica. Un iter utile, doveroso e necessario che ci auguriamo venga
completato anche da tutti gli altri enti coinvolti nel meticoloso processo analitico del
progetto, per poter giungere alla formulazione di “un parere negativo motivato”
sull’avanzamento autorizzativo del progetto.”
spiega nella nota l’amministrazione dozzese – “Per quanto concerne, invece, il tema delle tempistiche di presentazione all’assessora regionale delle firme raccolte dai cittadini, teniamo a sottolineare che, soltanto in data 21 marzo 2024 (quindi oltre un anno dopo il deposito in Regione del primo progetto redatto dalla CFG Ambiente) sono giunte in municipio con regolarità le firme a supporto di un’osservazione al PUG e il successivo 9 aprile, dopo lo svolgimento della seduta della Conferenza dei servizi del 3 aprile con ’analisi delle integrazioni progettuali richieste all’azienda, le abbiamo consegnate alla
Priolo contestualmente all’incontro per confermare la nostra contrarietà politica
sull’avanzamento del progetto. Chi parla, quindi, di un’amministrazione favorevole o
volontariamente silente sulla vicenda è in palese malafede. Ne è testimonianza,
inoltre, la dichiarazione di sostegno formulata dalla scrivente amministrazione” –
concludono – all’avvio dell’iter di inchiesta pubblica sul tema nella speranza che quest’ultima venga
effettivamente accolta.