Agli albori dell’edonismo anni Ottanta, la vita tranquilla di Imola viene sconvolta dall’omicidio di una giovane ragazza e il maresciallo Ponti dovrà affrontare la nuova moda della trasgressione e una pletora di personaggi eccentrici per scoprire la verità. E’ il nuovo romanzo noir di Patrizia Violi edito da Salani, ambientato in una grigia Imola di fine anni di piombo.
Imola 1979. Quando il cadavere di Moira Ravaglia, figlia ribelle di un proprietario di lussuosi autosaloni, viene scoperto in una cava appena fuori città, il rapimento finito male sembra l’ipotesi più semplice per risolvere il caso, anche per le pressioni dei superiori del maresciallo Ponti, incaricato dell’indagine. Imola deve rimanere un posto tranquillo dove si mangia, si beve e si va in moto. Ma in una città così piccola tutti si conoscono. Si scopre così che Moira odiava il padre, teneva la contabilità dell’azienda, soprattutto per rubare soldi, investendoli in un giro locale di cocaina e finanziare il suo sogno di diventare stilista. Per un po’ le cose sono andate bene, fino a una partita di droga fasulla quando era entrato nel giro Verdura, l’ambulante di ortaggi, esperto non solo di vegetali ma anche di psicologia spicciola. Ponti alla fine scoprirà che il giorno del delitto Verdura aveva incontrato Moira appena scappata dal tentato rapimento a opera di Nanni, piccolo delinquente locale che si atteggia a gangster e Lenin, frustrato aspirante attore, bello come Paul Newman. La ragazza, traumatizzata e fuori di sé, invece di ringraziarlo aveva aggredito Verdura. Le urla avevano rievocato il fantasma della moglie dell’uomo, amante del padre di Moira e morta suicida. Il rancore mai sopito ha portato Verdura a colpire Moira e al tragico epilogo.
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