AUSL IMOLA: PRESENTATO IL SISTEMA ROBOTICO DI ULTIMA GENERAZIONE “DA VINCI” ,ACQUISITO GRAZIE ALLA DONAZIONE DI FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI IMOLA, DONINI: “i cittadini del circondario imolese non saranno costretti a spostarsi dal loro territorio

“Vorrei ringraziare il Sindaco Panieri, il primo che mi ha parlato del sistema chirurgico robotico Da Vinci Xi, la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, per lo straordinario supporto, la Direzione Generale dell’Ausl di Imola e tutti i professionisti, per il raggiungimento di questo importante obiettivo, che rappresenta una straordinaria opportunità sia per il territorio imolese che per la Città Metropolitana – commenta l’Assessore alla Sanità Donini – La qualità, l’eccellenza e la generosità dei nostri professionisti sono uno dei valori fondanti del nostro sistema. Sono di ieri i dati del Ministero che indicano come la nostra regione, nell’anno della pandemia, sia comunque stata la regione più virtuosa di Italia a livello si sistema sanitario.

Nell’anno della pandemia il sistema ha retto nonostante la situazione emergenziale in atto, e lo abbiamo fatto scoprendo modalità di lavoro nuove che non conoscevano confini, tutto il sistema era unito ed ha lavorato all’unisono. Questo dimostra che quando siamo uniti come territorio e in termini di reti cliniche, siamo più forti. Il sistema robotico installato un mese fa, rappresenta in pieno questa capacità di collaborazione.

Grazie a questo sistema i cittadini del circondario imolese non saranno costretti a spostarsi dal loro territorio per accedere a cure di ancor più alto livello tecnologico, gioveranno inoltre di una sensibile diminuzione delle complicanze e della degenza ospedaliera post intervento. La previsione per quest’anno è di fare circa 250 interventi con l’ausilio del sistema robotico, numero che sicuramente aumenterà anche negli anni ad avvenire grazie alla contestuale formazione continua dei professionisti coinvolti. L’arrivo del sistema Da Vinci Xi – conclude l’Assessore – è stato voluto e sostenuto dalla Regione in virtù dell’appropriatezza e dell’adeguatezza del progetto, quella di Imola è una struttura su cui noi vogliamo continuare ad investire anche per il futuro.”

Il sistema Da Vinci Xi, la piattaforma robotica più evoluta e diffusa nel mondo, è attiva al Santa Maria della Scaletta di Imola esattamente da un mese. Obiettivo di frontiera della direzione aziendale già da qualche tempo, lo sviluppo ad Imola della chirurgia robotica ha trovato il sostegno della Regione Emilia-Romagna, che ha autorizzato l’investimento, e della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che lo sosterrà per almeno 3 anni.  

Per l’Azienda USL di Imola l’introduzione della chirurgia robotica è la tappa fondamentale di un percorso che viene da lontano. Già da diversi anni, infatti, è grande l’impegno nello sviluppo professionale, organizzativo e strumentale per la diffusione della chirurgia laparoscopica, tecnica mini-invasiva grazie alla quale l’accesso alle cavità corporee e ai tessuti profondi avviene senza ricorrere alle grandi incisioni richieste dalla chirurgia tradizionale “a cielo aperto”, riducendo al minimo il trauma operatorio.  Una quota significativa di interventi sullo stomaco e sull’intestino, sull’apparato urinario e riproduttivo femminile e ancor più rilevante di interventi sulla colecisti e sulla parete addominale, sono oggi praticati nel presidio ospedaliero di Imola con tecniche video laparoscopiche. Complessivamente, oltre 400 interventi su base annua. 

Nonostante i grandi progressi, questa metodica ha dei limiti oggettivi di sviluppo: una lunga e complessa curva di apprendimento, una manovrabilità limitata degli strumenti, una scarsa ergonomia del chirurgo ed una visualizzazione su schermo bidimensionale. 

E’ proprio in risposta a questi limiti che la chirurgia robotica si presenta come evoluzione naturale della videolaparoscopica: attraverso piccole incisioni cutanee vengono inseriti nelle cavità corporee una telecamera 3D ad alta definizione ed alcuni strumenti miniaturizzati, poi assemblati a bracci robotici manovrati dal chirurgo attraverso una consolle. 

Inizialmente pensata per assecondare le esigenze chirurgiche di accedere a distretti anatomici notoriamente difficoltosi con l’approccio laparoscopico, come la pelvi maschile, e quindi con indicazioni prevalentemente urologiche, la chirurgia robotica si è oggi evoluta al punto da permettere l’esecuzione di interventi complessi di tutti gli organi e visceri toraco-addominali.

Il robot riproduce gli stessi gesti del polso umano, consentendo libertà di movimento su 7 assi (a differenza dei 4 assi degli strumenti di laparoscopia convenzionale), ed una rotazione di quasi 360°, permettendo quindi di effettuare movimenti che non sarebbero altrimenti possibili.