Le persone che vivono in uno stato di povertà estrema sono in aumento anche nel nostro territorio: Alessandro Zanoni, direttore di Caritas Diocesana di Imola, ha ricostruito questi dati, fornendo il quadro della situazione nell’imolese:

Rispetto agli anni scorsi, di quanto è aumentato il flusso di persone che ha chiesto aiuto?
Nel 2022 noi abbiamo avuto il 18-20% in più di passaggi di utenti unici , al di là delle frequenza, alta anch’essa. La media di accessi al centro di ascolto diocesano, come utenti unici, è aumentata del 18% rispetto all’anno prima: 820 nuclei contro i 680 del 2021. Con un frequenza di 20 passaggi al giorno, ovvero 20 persone che si rivolgono al nostro sportello ogni giorno: una media su tutto l’anno ovviamente.”
Quali sono le ragioni di questo incremento?
E’ chiaro che l’anno scorso, parte di questo aumento è dovuto alla guerra in Ucraina e tutti i profughi riversatisi nel nostro territorio. L’altra cosa, secondo me molto significativa, è il blocco totale da un punto di vista dell’offerta abitativa. Sono venute tante persone che avrebbero trovato casa a libero mercato, quantomeno in un’altra fase storica, persone che non avrebbero avuto bisogno di chiedere un’abitazione. Noi facciamo fatica a trovare delle soluzioni per chi ha delle buone entrate. Questo problema di trovare la casa è un dato oggettivo, lo dice anche chi è del settore.”

Mentre invece come sostegno alimentare?
“Anche per questo aspetto il trend è comunque sempre in crescita: l’anno scorso, se andiamo a guardare i dati dell’emporio c’è stato un afflusso molto maggiore dovuto anche al discorso della guerra, mentre per quanto riguarda le persone senza fissa dimora si sta lavorando tanto: non è mai sufficiente, e parlo come comunità in generale. Noi abbiamo sempre lavorato su questo ambito , negli ultimi anni è aumentata l’attenzione e possiamo dire che non sia una situazione che sta esplodendo.”

Tra coloro che chiedono aiuto immaginiamo ci siano anche persone imolesi.
“Il fatto che ci siano anche tanti imolesi che chiedono aiuto è conclamato. I tanti bonus che sono stati erogati negli anni hanno limitato in qualche modo la richiesta di beni materiali, perché avere la disponibilità economica, per chi è in difficoltà, ha aiutato: noi abbiamo tanti canali per dare gli aiuti, le parrocchie attingono dal banco alimentare, in centro vengono indirizzate le persone senza fissa dimora mentre all’emporio solidale cerchiamo di indirizzare le famiglie. Abbiamo la possibilità di aiutare anche coi buoni spesa, che sono molto importanti.
L’obbiettivo è aiutare le persone anche rispetto alle loro attitudini trasversali. Se una persona fa fatica a chiedere aiuto perchè si vergogna è inutile mandarlo qua, è meglio a quel punto non dare denaro; cerchiamo sempre di evitare i contanti ma sostenere con un buono spesa è importante. “

A livello di posti letto, inveceo Caritas c’è anche il rifugio Sofia, i posti sono sempre occupati: è chiaro che ci sono sempre delle persone che nella convivenza stretta del dormitorio fanno fatica a stare, incidono le abitudini di vita, gli orari e rimane il discorso dell’utilizzo di sostanze.”