Martedì scorso in Consiglio comunale si è discussa la mozione presentata da Rebecca Chiarini (MIsto) con la quale si chiedeva al Sindaco e alla Giunta di riconoscere la cittadinanza onoraria a Julian Assange, mozione la cui presentazione è stata stimolata dalla richiesta pervenuta a tutti i consiglieri comunali da parte dell’ex assessore alla cultura, Valter Galavotti.

Il Consiglio, tra l’altro, ha approvato l’Odg di solidarietà a Julian Assange, che ha
come primo firmatario il Gruppo di Imola Coraggiosa, e quelli del PD e Imola Corre.
Il documento
impegnava, fra le varie cose, “a chiedere al governo italiano di intraprendere ogni iniziativa per garantire l’incolumità e la protezione di Julian Assange in base alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo.”.
Tuttavia, nonostante i vari punti importanti presenti nel testo e alla luce del voto favorevole della stessa Coraggiosa della mozione del Gruppo Misto (che chiedeva per Assange il conferimento della cittadinanza onoraria di Imola) soltanto la stessa Chiarini ha richiesto il conferimento della cittadinanza al giornalista australiano.
La consigliera del Misto si è chiesta come mai Il PD si sia “astenuto senza fornire in aula alcuna motivazione in merito a tale decisione.”
La Chiarini, da tempo fuoriuscita dalla Lega, ha precisato come – “Si tratta di un atto di servile sottomissione agli ordini di scuderia di un partito privo di autonomia che accetta in modo acritico e silente ogni posizione filo statunitense, anche quando si tratta di
tutelare la vita di un uomo sottoposto a condizioni disumane per aver svelato gravissimi crimini
commessi contro civili ed inermi.”

La Chiarini si è poi detta – “certa che qualcuno tra i consiglieri del PD non abbia condiviso questa scelta, ma nessuno ha avuto il coraggio di distinguersi dal gruppo e di manifestare in modo libero la propria opinione.”
La consigliera si è poi chiesta come “possano i consiglieri del PD in cuor loro considerarsi di sinistra dopo aver negato la cittadinanza a Julian Assange che è indiscutibilmente simbolo della lotta dei popoli contro i loro oppressori.”
“Rimarrà agli atti” conclude la Chiarini – “che la stragrande maggioranza del consiglio comunale di Imola non ha avuto il coraggio di rispettare la verità e di assumere una posizione diretta a favore di un uomo che per essa sta sacrificando la sua vita in carcere.”