IL BILANCIO DELLE ATTIVITÀ IN AUTODROMO DI QUEST ANNO, SEPPUR POSITIVO, REGISTREREBBE QUALCHE ANOMALIA CHE HA SCONTENTATO (E NON POCO) I GESTORI DI IMPORTANTI ESERCIZI PUBBLICI ATTIGUI AL CIRCUITO. ANCHE NOI SIAMO STATI CONTATTATI DA ALCUNI STORICI ESERCENTI CHE CI HANNO DIMOSTRATO CHE DURANTE ALCUNI IMPORTANTI EVENTI IN AUTODROMO – LA LORO ATTIVITÀ- NONOSTANTE SI TROVASSE A POCA DISTANZA DAGLI EVENTI – HA REGISTRATO INCASSI ZERO PER PROBLEMI DOVUTI ALLE CHIUSURE DI ALCUNI ACCESSI, CHE HANNO INCREDIBILMENTE TAGLIATO FUORI QUESTI BAR E RISTORANTI.
UN FATTO SERIO, MOLTO SERIO, SE PENSIAMO CHE IN ALTRI CIRCUITI, COME QUELLO DI MONZA, DURANTE GLI EVENTI QUESTI LOCALI VENGONO RIMBORSATI, DAL MOMENTO CHE SONO COSTRETTI A CHIUDERE TROVANDOSI IN PUNTI DOVE L’ACCESSO NON E’ CONSENTITO.
A TAL PROPOSITO E’ INTERVENUTA ANCHE MARINELLA VELLA, CONSIGLIERA DELLA LISTA CIVICA CAPPELLO.

Marinella, è vero che diverse attività attigue o interne all’autodromo sarebbero penalizzate durante lo svolgimento di alcuni eventi in pista?
Sì. Purtroppo l’amministrazione non si fa carico di una regolamentazione che bilanci le esigenze dell’autodromo con quelle degli operatori economici che hanno locali dentro l’area, costretti a chiudere e a subire limitazioni di accesso alle loro strutture,  con evidenti  pregiudizi economici alle attività commerciali. “
Come si manifesta questa circostanza che penalizzerebbe questi esercizi?
“Avviene dal momento che gli eventi non sono tutti distribuiti lungo la pista , quando i locali possono essere accessibili a chi entra e gira nell’ambito del circuito. Ci sono anche i concerti e in questo caso la chiusura di tutto l’autodromo va a discapito di quegli esercizi commerciali che, essendo lontani, non possono essere raggiunti né da chi va al concerto, né da chi è fuori dall’area dell’evento. Ma c’è qualcuno che vuole fare il deus ex machina…per lui basta un’ordinanza: quale? Quella che chiude tutta l’area, impedendo l’accesso alle attività? Un danno finanziario di cui il Comune, o Conami , o Formula Imola dovrebbero farsi carico, non lasciandolo sulle spalle dei poveri operatori economici.”