Imola. In città è andato in scena un Capodanno all’insegna della sobrietà, almeno per quanto riguarda le feste e gli assembramenti, alla luce dell’enorme dato di contagi e quarantene degli ultimi giorni. Infatti, nel pomeriggio di ieri, 31 dicembre, le strade del centro storico avevano un aspetto quasi spettrale. Poca, pochissima gente in giro. Nonostante ciò, in città non si è rinunciato ai petardi.
In Pedagna, un numero di botti forse maggiore rispetto al 2020 hanno “intrattenuto” il quartiere da mezzanotte fino a quasi l’una. Parecchi i fuochi d’artificio e i “magnum” lanciati nel parcheggio del centro commerciale tra Via Punta e Via Montanara, nei giardini e nei parchi.
Seppur sia comprensibile il desiderio di festeggiare, è anche vero che se vengono emanate delle ordinanze poi nessuno, o quasi, le rispetta. Quindi a cosa servono? A sensibilizzare certamente. E chi controlla? Chi ha il coraggio di emettere una sanzione a chi scoppia un petardo? Praticamente nessuno, dato che rischierebbe il linciaggio. Il discorso è complesso.
A parte Dozza, dove è in vigore un’ordinanza che li vieta durante tutto l’anno. Allora questa cosa è possibile. Certo, possibile in piccole comunità, molto più complesso in cittadine di 70.000 abitanti con parecchi giovani.

ELISA FIORI

Anche a Massa Lombarda, una decina di migliaia di abitanti, è stata dichiarata “guerra ai botti”. Il Comune massese è molto incline ai fuochi d’artificio rispetto ad altri Comuni della zona.
Ad esempio, alla fine di ogni sagra paesana viene spesso organizzato uno show pirotecnico, in regola, dagli organizzatori, nell’apposita area. Questo fino al 2020 da quando è sopraggiunta la pandemia e tutte le sagre sono state sospese. Dal 2009 è anche in vigore un’ordinanza del Comune che vieta i botti senza autorizzazione.

La campagna di sensibilizzazione procede, a cura del Comune ma anche dell’Unione della Bassa Romagna e soprattutto dall’Assessora massese alle politiche e servizi culturali, politiche giovanili, associazionismo culturale e gentilezza, Elisa Fiori. Una persona che ha a cuore il bene dei nostri amici a quattro zampe, ma che però sa bene come queste ordinanze abbiano i loro limiti.
“Anche quest’anno sui nostri canali social abbiamo pubblicato un testo che sconsiglia l’accensione dei botti” ha riferito l’Assessora – “ma naturalmente ci vuole sia il controllo da parte delle autorità, il sollecito dell’amministrazione e il buon senso di tutti. Senza quest’ultimo però non si va da nessuna parte”.

È vero, anche a Imola lo show pirotecnico della Rocca conteneva abbastanza il fenomeno dei fuochi non autorizzati al di fuori di queste aree, poiché le persone preferivano assistere a questo evento o magari andare a divertirsi a Natale Zero Pare, piuttosto che pensare di spendere danaro in petardi da far scoppiare nel parcheggio o nel giardino di casa. Purtroppo, come sappiamo, la pandemia ha fermato ancora una volta questi eventi, facendo sì che molti corressero ai ripari
tornando ai festeggiamenti “fai da te”.