“Sul pasticcio della lottizzazione prevista in via Punta chiusa, denominata ambito N129, continua la battaglia con l’Amministrazione Comunale a suon di atti ispettivi. Dopo aver ottenuto almeno una riduzione della capacità edificatoria di quell’area, battaglia condotta da tutte le forze politiche di opposizione, come Lega stiamo tentando di arrivare ad un’altra soluzione per rimediare ai disastri urbanistici partoriti dal centrosinistra, ovvero quella di collegare con un ponte la lottizzazione in questione con la nuova espansione residenziale che sorgerà al di là del Rio Palazzi. Una soluzione non gradita dall’Amministrazione Comunale, in quanto penderebbe su questa possibilità un parere negativo della Soprintendenza, diniego che in realtà, stando ad una risposta ricevuta ad un mio accesso agli atti, non è mai stato formalizzato”.
A renderlo noto è Daniele Marchetti, Consigliere Regionale e capogruppo leghista in Consiglio Comunale a Imola.
“Non ci siamo certamente accontentati delle prime fugaci risposte della Giunta Comunale – afferma il leghista – abbiamo infatti voluto approfondire la questione del presunto diniego della soprintendenza su una possibile soluzione che potrebbe risolvere tutte le problematiche del caso. Ebbene, in risposta ad un mio accesso agli atti, con il quale chiedevo di ottenere il parere contrario espresso dalla soprintendenza sulla costruzione di un ponte di collegamento tra l’ambito N129 e la nuova espansione residenziale prevista al di là del rio, garantendo così una maggior sicurezza stradale, ho appreso che non esiste alcun diniego formale. Si riferisce infatti che non si tratta di un parere formalizzato, ma del frutto di una consultazione avvenuta durante un sopralluogo del 2017”.
“Visto che in politica non ci si dovrebbe basare su pareri non formali, bensì su atti ufficiali, chiederemo all’Amministrazione Comunale, con l’ennesimo atto ispettivo, se è sua intenzione richiedere parere sulla non possibilità di realizzare il ponte di collegamento che, come Lega, proponiamo da tempo. Una soluzione certamente tampone, visto che l’ideale sarebbe stato il trasferimento dell’intera capacità edificatoria, ma stando al quadro attuale, risulterebbe comunque risolutivo al fine di garantire una maggiore sicurezza stradale e uno sviluppo della città lungimirante e meno impattante” – conclude Marchetti.
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