Ezio Roi ha pubblicato il testo dell’interrogazione al sindaco di Imola, con richiesta di risposta nell’aula del consiglio comunale, sulla discarica Tre Monti..

Oggetto: interrogazione. Blocco progetto riattivazione discarica Tre Monti.

Le rassicurazioni pre-elettorali da parte dell’attuale amministrazione sull’attenzione all’ambiente, sono risultate il solito specchietto per le allodole e di ripulitura di immagine: siamo pronti per la sopraelevazione della discarica, quella tanto temuta da cittadini, comitati e residenti. Una scelta così forte, impopolare e vivacemente osteggiata da una consistente parte della cittadinanza, si suppone comporti una contropartita significativa, che la rende vantaggiosa. Questo in particolare considerando anche l’ostinazione nel superare una sentenza tombale del Consiglio di Stato attraverso scappatoie non proprio riferite a motivi di preminente interesse pubblico, come la salute, il paesaggio, l’impatto ambientale e con l’aggravante di omettere in modo deliberato ogni aspetto partecipativo previsto dalle norme e che avrebbe doverosamente essere nuovamente esperito.

La discarica dei Tre Monti ha presentato e presenta molte criticità: è obsoleta, non sappiamo quali tipologie di rifiuti siano realmente state conferite negli anni e da chi (vista non solo la scarsa trasparenza ma la deliberata inaccessibilità dei dati), gli sversamenti, le emissioni di gas e odorigene, e anche una “piccola” (fra molte virgolette) frana, che parrebbe per l’Amministrazione del tutto ininfluente.

E’ palese invece che una frana di questo tipo e dimensioni, anche in ottemperanza a un banale principio di precauzione, presenta numerose e rilevanti criticità, sia rispetto alla viabilità, sia, soprattutto, rispetto alla declarata “tenuta stagna” del substrato relativo all’impianto di discarica sovrastante, sia, infine, rispetto alle conseguenze di un ulteriore, consistente e repentino aggravamento dello scorrimento dei suoli, tale da generare un loro smottamento.

Quindi, per capire meglio la logica sottesa a questa sopraelevazione, ripercorriamo ancora una volta, speriamo non altrettanto inutilmente, quanto già evidenziato in una precedente mozione. Il comune di Imola è socio di maggioranza, con una quota pari 65,019% del Con. Ami, a sua volta proprietario dell’impianto della discarica Tremonti, interamente situata in territorio imolese.La discarica risulta affidata a HERAMBIENTE spa, attuale gestore del servizio di raccolta rifiuti nel territorio imolese.

L’affidamento è avvenuto in assenza di una gara a pubblica evidenza, contrariamente a quanto prescritto dalla vigente normativa, come confermato sia dalla giurisprudenza, sia da un parere specifico e contestuale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.E’ curioso che a presentare la richiesta di ampliamento della Discarica dei Tre Monti sia sempre HERAMBIENTE, che già godeva dell’asset discarica in modo opaco, e in anticipo rispetto all’assegnazione da parte di Atersir della gara per il servizio di raccolta rifiuti.

Approvare ora questo progetto di sopraelevazione ha infatti precostituito una condizione di vantaggio nell’assegnazione della gara a uno specifico competitor, in quanto qualsiasi gestore differente che avesse osato partecipare, avrebbe dovuto approvvigionare il proprio concorrente HERAMBIENTE con i guadagni sull’impianto di Via Pediano.

Ma non vogliamo cadere nel tranello della problematica dei rifiuti urbani: questi rappresentano un problema soltanto per chi non vuole attuare l’economia circolare nei fatti concreti, per limitarsi a predicarla soltanto a parole, come recitano i discorsi senza seguito concreto dell’assessora all’Ambiente Spada. Noi vogliamo guardare alla luna, al business reale che è quello della stragrande maggioranza dei rifiuti conferiti all’impianto, e cioè quelli industriali, i rifiuti speciali

. Non vogliamo guardare al dito dei rifiuti urbani, che rappresentano una quantità minimale che, per di più, potrebbe essere ridotta forse di dieci volte tante se il gestore della raccolta non fosse lo stesso che guadagna a interrare insieme risorse, schifezze, legalità, vite umane e dignità di un’intera classe politica.Orbene, la delibera regionale approvativa della VIA del progetto della Sopraelevazione del Terzo Lotto per complessive 375.000 tonnellate di rifiuti è stata bocciata in prima istanza dal TAR BOLOGNA e in forma definitiva dal Consiglio di Stato, rendendo illegittimo il conferimento, attuato in pendenza di giudizio, delle prime 140.000 tonnellate.

Con facile calcolo, rispetto ai propositi di HERAMBIENTE bocciati dalla giustizia della Repubblica Italiana, residuano quelle attuali 200.000 tonnellate (2 milioni di quintali! Oltre 13.000 passaggi di bilico!) di ulteriori conferimenti previsti per completare la sopraelevazione ai livelli delle previsioni iniziali, incuranti delle sentenze dello stato.Se la medesima situazione si configurasse nell’impianto di qualsiasi altro imprenditore, molto probabilmente, trascorso il periodo massimo di stoccaggio di rifiuti consentito per legge, sarebbe già stato effettuato un sequestro per illecito deposito/smaltimento di rifiuti ai sensi dell’Art. 256 del Testo Unico dell’Ambiente. ARPAE sarebbe già intervenuta con forza di legge per sequestrare l’impianto e denunciare i legali rappresentanti.

Stranamente ARPA non risulta, in seguito a specifiche richieste, aver mai svolto i controlli dettagliati e monitorato i dati previsti dalla legge sulla tipologia dei rifiuti e del percolato almeno sino al 2015. Avrebbe dovuto infatti controllare negli anni passati cosa veniva conferito alla discarica dei Tre Monti, cosa accadeva realmente al percolato che si generava nel corpo della discarica e veniva intercettati nei pozzi spia, nonché quali percorsi poco trasparenti venivano attivati per smaltire il percolato in impianti per trattamento di rifiuti pericolosi.Si è peraltro rilevato un a nostro parere inopportuno conflitto di interessi in quanto dell’Ufficio di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione abbiamo trovato fino a luglio 2021 proprio l’ex dirigente di ARPA Imola, il Dott. Valerio MARRONI.

Forse in Imola questo non si nota neppure più, perché il conflitto di interessi è il modus operandi delle amministrazioni di questo territorio.Tutto questo a favore di pochi interessi forti mentre la sopraelevazione significa per il territorio imolese ulteriore esposizione, dopo 40 anni di utilizzo, a ulteriori notevoli rischi, costituendo un pericolo generale per la salute, come evidenziato dalle statistiche del territorio imolese, con un triste primato regionale in materia di malattie polmonari di non chiara origine, un pericolo per l’ambiente, ad esempio con ulteriori fuoriuscite possibili di percolato, rischio di inquinamento delle falde, come la già verificatasi contaminazione di pozzi spia lascia temere, un aggravamento dei danni paesaggistici, un notevole rischio sismico, un rilevante rischio incendio, (risultante da pareri tecnici in proposito), che porterebbe a un disastro ecologico di vaste proporzioni.

Infine, non si può ritenere trascurabile l’inquinamento atmosferico provocato dal traffico pesante continuo verso la discarica, per di più utilizzando una sede stradale inadeguata, non idonea al traffico pesante ai sensi del Codice della Strada e dei suoi Regolamenti applicativi (i 13.000 passaggi aggiuntivi di bilici sopra indicati).In ogni caso non pare del tutto “normale” che l’istruttoria amministrativa di un procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale di un impianto, attivata nell’estate del 2015, sia ancora in essere nell’inverno del 2021, soprattutto se consideriamo le sentenze negative espresse dal TAR Bologna e dal Consiglio di Stato che avrebbero già posto una parola “fine” a questo episodio di mala amministrazione, che ha visto la regione costretta a pagare le spese del procedimento di giustizia amministrativa;Alla luce di quanto sopra esposto, risulta davvero arduo capire quali siano il vantaggio e l’interesse pubblici perseguiti a favore della collettività imolese nel momento in cui, con tanta pervicacia, l’amministrazione comunale continua ad assecondare il disegno di sopraelevazione desiderato da HERAMBIENTE.

Tanta pervicacia induce a supporre che i vantaggi e gli interessi si collochino altrove. Soprattutto alla luce delle prossime novità legislative, dichiarate dal Governo DRAGHI, che potrebbero porre la parola fine a ogni legame tra le amministrazioni e i portatori di asset industriali, come quello della gestione dei rifiuti. HERA non avrà più nulla di pubblico e, a questo punto, il re sarà veramente nudo. Si chiede pertanto al Sindaco:

1. se una delle ragioni per cui si continua a premere con tanta determinazione per la sopraelevazione non sia quella di sanare i conferimenti non autorizzati di 140.000 tonnellate di rifiuti, attualmente presenti nella discarica dei Tre Monti di Imola, in Via Pediano, risolvendo una potenziale grana di natura penale a HERAMBIENTE spa;

2. se una delle ragioni per cui si continua a premere con tanta determinazione per la sopraelevazione non sia quella di evitare a HERAMBIENTE spa i costi complessivi della bonifica del sito da tali rifiuti, perseguendo un beneficio economico per il gestore dell’impianto, anche a costo di un danno per la collettività imolese;

3. se una delle ragioni per cui si continua a premere con tanta determinazione per la sopraelevazione non sia quella di evitare la caratterizzazione degli stessi rifiuti illecitamente stoccati in discarica, disvelando per essi una natura difforme rispetto a quella autorizzata, risolvendo in questo modo una ulteriore potenziale grana di natura penale per il gestore dell’impianto;

4. se sia nota la provenienza dalle varie regioni dei rifiuti smaltiti fino ad oggi nella discarica e, in caso affermativo, di rendere disponibili tali dati complessivi suddivisi per singolo lotto e per anno di conferimento;

5. se sia nota la provenienza dalle varie regioni dei rifiuti smaltiti nella prima tranche della sopraelevazione, effettuata nel periodo 2017-2018, in assenza di copertura autorizzativa e, in caso affermativo, di rendere disponibili tali dati;

6. di rendere nota la previsione della provenienza prevista per le ulteriori 200.000 tonnellate di rifiuti da conferire, nonché della loro tipologia;

7. di rendere noti i costi di ingresso all’impianto e i ricavi di Hera rispetto a ogni tonnellata di rifiuto speciale conferita in discarica, anche in base alle differenti caratteristiche tipologiche;

8. di rendere noti i costi di ingresso all’impianto e i ricavi di HERA rispetto a ogni tonnellata di rifiuto urbano conferito in discarica;

9. di rendere noti invece i ricavi medi per ogni tonnellata delle singole frazioni merceologiche ricavate attraverso la differenziazione dei rifiuti per il gestore HERAMBIENTE;

10. di fornire il dato analogo per ogni tonnellata delle singole frazioni merceologiche ricavate attraverso la differenziazione dei rifiuti per i best player del settore;11. di rendere nota la stima delle emissioni in atmosfera connessa al numero di viaggi di mezzi pesanti stimato per conferire le ulteriori 200.000 tonnellate di rifiuti

12. di rendere nota la valutazione dei costi a carico della collettività della manutenzione delle strade afferenti alla discarica in seguito al traffico pesanti per il conferimento dei rifiuti;

13. di rendere note le valutazioni dei costi medi necessari per la gestione trentennale post mortem dell’impianto e la relativa copertura finanziaria, come previsto dalla normativa;

14. di rendere noto se, considerato l’ampio periodo di tempo avuto a disposizione dall’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale sino a oggi, le autorità abbiano proceduto ad avviare doverosi ed opportuni studi sull’impatto sanitario della discarica dei Tre Monti sul territorio di Imola;

15. di rendere noto se il Sindaco non ritenga importante conoscere, attraverso la metodologia scientifica dello Studio di Impatto Sanitario, se l’impianto di smaltimento della Discarica dei Tre Monti possa avere avuto o meno impatti sanitari sulle vite dei cittadini imolesi e, solo a valle di questa consapevolezza, autorizzare ulteriori conferimenti.”