Sono passati una trentina d’anni da quel giorno in cui nacque Cà del Vento, una comunità alloggio unica nel suo genere e ultimo baluardo della cura psichiatrica all’Osservanza. Con la chiusura dei manicomi aprirono le prime comunità sebbene Cà del Vento era diversa dalle altre dato che i suoi ospiti erano abitanti e soci della comunità stessa. Una sorta di piccola grande rivoluzione per l’epoca.
Dopo che avevamo reso pubblica la vicenda della comunitá, che avrebbe dovuto fare le valigie – i soci dell’Associazione Cà del Vento si erano rimboccati le maniche avviando un’affannosa ricerca per una nuova sede, adatta alle sue funzioni.

Sarebbe stato un peccato se gli ospiti fossero stati assorbiti e sparpagliati in altre comunità. Questo rischio è stato scongiurato, sebbene ci saranno dei cambiamenti notevoli: Cà del Vento ha trovato casa presso l’ex albergo e ristorante Richì, strutturalmente ideale per le esigenze di una comunità alloggio: attualmente é in corso la sistemazione dei mobili, mentre entro fine anno verranno spostati anche gli utenti.
Piccola rivoluzione quella che riguarda la gestione: all’interno della comunità oribterá soltanto una cooperativa, delle due che vi erano a Imola, l’unica che lavorerà a Borgo sarà infatti la Coop “Tragitti”.
Alcuni dipendenti rimarranno mentre altri, per una serie di motivi, verranno ricollocati in altre strutture a Imola, sebbene avessero avuto la piena libertà di passare a Tragitti e lavorare dunque a Borgo Tossignano, alcuni han scelto di rimanere con Solco e di fatto, ricominciare dopo molti anni in un diverso luogo di lavoro.