TRACMEC APRE UNA NUOVA PROCEDURA DI LICENZIAMENTO COLLETTIVO: CGIL “UN ATTO DI ARROGANZA NEI CONFRONTI DI LAVORATORI, SINDACATI E ISTITUZIONI”

In data 29 maggio, dopo 45 giorni di scioperi e presidi ai cancelli della fabbrica di Mordano, era stato sottoscritto un accordo che prevedeva il ritiro dei licenziamenti collettivi di 45 dipendenti e l’attivazione degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre 2025, con l’impegno di prorogarne l’utilizzo oltre tale data – A dirlo la CGIL Imola – Gli ammortizzatori sociali hanno consentito ad alcuni lavoratori di ricollocarsi in aziende del territorio, accedendo anche ad un incentivo all’esodo. Era previsto nell’accordo anche l’impegno da parte di Tracmec e del gruppo tedesco di un percorso di reindustrializzazione del sito.

Nella serata di ieri 17 ottobre, invece, è arrivata l’ulteriore doccia fredda con la comunicazione di una nuova procedura di licenziamento collettivo per i restanti 30 lavoratori rimasti in azienda.

«Siamo di fronte ad un gesto inaccettabile da parte di Tracmec e di Bauer Group – attacca Marco Valentini, segretario generale della Fiom Cgil Imola – che hanno deciso di avviare una nuova procedura per licenziare unilateralmente i 30 lavoratori rimasti in azienda, ignorando arrogantemente gli accordi precedentemente sottoscritti con le organizzazioni sindacali. Questo avviene in un contesto in cui, nonostante sia attivo un contratto di solidarietà, si apre una procedura di licenziamento collettivo, a cui ci opponiamo con fermezza. Pertanto valuteremo come procedere nelle sedi opportune a tutela dei lavoratori. Questo atto di arroganza solleva gravi interrogativi sulla serietà del gruppo Bauer, che si dimostra nuovamente privo di responsabilità sociale e morale di un’impresa che opera sul nostro territorio”.

«Ricordiamo alla società Tracmec che lavoratori e lavoratrici hanno sempre dimostrato dedizione e impegno, contribuendo in modo determinante al successo dell’azienda, presente da anni sul territorio imolese e che, per mere scelte speculative, ha deciso di delocalizzare la produzione. Procedere con licenziamenti in aperta violazione degli accordi sottoscritti rappresenta un attacco non solo ai diritti dei lavoratori, ma anche ai principi fondamentali di dignità e rispetto che dovrebbero guidare ogni realtà produttiva. Probabilmente, il gruppo tedesco non è nemmeno a conoscenza di tali valori» rimarca Valentini.

«Ciò che è accaduto è inaccettabile. Ci aspettiamo un’immediata inversione di rotta da parte dell’azienda, confidando già nel tavolo istituzionale previsto per martedì 22 ottobre, con la presenza dell’assessore Paglia della Regione Emilia Romagna e Stefano Mazzetti della Città metropolitana di Bologna, oltre al sindaco di Mordano Nicola Tassinari e alle altri parti coinvolte. Questa è una lotta che come Fim Fiom e Uilm, insieme ai lavoratori e alle lavoratrici riapriremo a 360 gradi, e invitiamo tutti i cittadini, le istituzioni e le forze politiche a unirsi contro questa ingiustizia e a sostenere la nostra richiesta di ripristino della dignità a partire dal ritiro immediato della procedura di licenziamento dei lavoratori di Tracmec».