CASSE DI ESPANSIONE A SAN PROSPERO, DE PASCALE: “DOBBIAMO AFFIDARE LA PROGETTAZIONE, CHE NON C’E’:C’E’ STUDIO DI FATTIBILITÀ GENERALE. RIENTRA NELLE PRIME OPERE CHE CANDIDIAMO”.

VICARI (TORRE CIVICA): “GRAVE CHE OPERA NON SIA ANCORA STATA COMPLETATA”

Ieri sera, durante la presentazione del piano regionale per la mitigazione del rischio idraulico del fiume Santerno, il Presidente della Regione Michele De Pascale e la Sottosegretaria Manuela Rontini hanno illustrato interventi, finanziamenti e opere previste lungo l’asta fluviale. Il consigliere comunale a Sant’Agata sul Santerno, Riccardo Vicari, ha posto alla giunta Regionale l’interessante domanda sullo stato di avanzamento lavori delle casse di espansione di San Prospero. Il Presidente De Pascale non si è nascosto, ammettendo che l’opera “non poteva rientrare nei 2 miliardi e 8 che erano stati stanziati nel 2023 che servivano solo per ricostruire.” Ma la cassa di San Prospero “rientra nell’elenco delle prime opere che candidiamo.” Ora si tratta “di affidare la progettazione, che non c’è” ha ammesso De Pascale. C’è però “uno studio di fattibilità generale” Poichè “un conto è dire la facciamo lì, un conto fare il progetto preliminare ed esecutivo” E poi “appaltiamo la realizzazione dell’opera senza tempi morti” L’obbettivo, per la Regione è farla rientrare nell’elenco da presentare, anzichè a maggio prossimo , già a dicembre. “Non appena ci viene consegnato il progetto avere già pronto l’accordo quadro per affidare i lavori del cantiere” Insomma, finchè non c’è il progetto, l’ente di viale Moro non può definire con precisione quando l’atteso intervento sarà concluso. Il consigliere Vicari non è soddisfatto della risposta del Presidente:

“È francamente scandaloso che un’infrastruttura così strategica per la sicurezza idraulica del territorio non sia stata ancora completata. Se fosse stata realizzata nei tempi previsti, oggi discuteremmo di manutenzione o di nuove opere di laminazione, non di progetti da riprogettare.” Si tratta di un’opera, ricostruisce Vicari, non nuova, ma “già prevista nel Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Reno, redatto nel 2002.” Un sito che, dopo ventitre anni “è ancora in fase di studio di fattibilità, con un possibile rifinanziamento entro il 2026.” Insomma, il bilancio non è del tutto positivo secondo il consigliere di opposizione “il cambio di passo auspicato dal Presidente De Pascale ad oggi non si vede, attendiamo i fatti.” Per quanto riguarda il Santerno, il corso d’acqua “ha ricevuto uno sfalcio d’erba lungo l’argine, nella parte visibile dal ponte sulla San Vitale. Un’attenzione estetica” – mette in chiaro Vicari – che, in assenza di interventi strutturali, rischia di apparire più come una scenografia che come una misura di sicurezza”.

Al momento, sul Santerno sono già stati ultimati cantieri per 6,1 milioni di euro, in gran parte dedicati al rinforzo degli argini e alla ricostruzione delle golene. Sono inoltre previste alcune aree di laminazione in Vallata del Santerno, a monte di Imola