53 anni di Imola, è laureata in scienze ambientali. Cinzia Morsiani è candidata col Movimento 5 Stelle alle elezioni europee nella circoscrizione Italia Nord-Orientale, quarta in lista. Nella sua carriera ha lavorato come consulente ambientale per 6 anni nella Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna; commissario in Commissione Nazionale VIA-VAS del Ministero dell’Ambiente; per 15 anni, consulenza ambientale in libera professione per enti pubblici e per privati. Ho svolto un anno di ricerca scientifica (inquinamento marino) a Barcellona (Spagna). Ha dedicato la sua vita professionalmente, e come volontariato (WWF), alla tutela dell’ambiente e della salute.
L’INTERVISTA
Complimenti per la sua candidatura, quali proposte ha portato in questa campagna elettorale e in Europa, nel caso venisse eletta?

“Grazie! La mia campagna elettorale verte sugli argomenti su cui lavoro da tanti anni e su cui ho maturato competenze di tipo scientifico e tecnico: ambiente e salute. Sono argomenti trasversali e imprescindibili sui quali vedo da troppi anni tanta superficialità, sempre più greenwashing invece di concretezza. Sull’ambiente si giocano tra le partite più grosse in termini di profitti e speculazioni, basti pensare alla cementificazione selvaggia, alla errata gestione dei rifiuti, all’inquinamento di aziende senza scrupoli, allevamenti intensivi, agricoltura avvelenata, l’elenco è lungo ed è purtroppo fortemente correlato ad un aumento delle patologie. Vanno ripensate molte scelte politiche già a livello europeo dove si giocano le partite economiche più importanti e vanno aumentati i controlli sul territorio. Propongo dunque leggi e azioni volte al consumo di suolo zero; lotta urgente al cambiamento climatico; una PAC più equa per gli agricoltori e più sostenibile ambientalmente; difesa della biodiversità (da cui dipendiamo totalmente); gestione dei rifiuti improntata all’economia circolare; ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico in pianura padana (causa migliaia di morti ogni anno); l’inquinamento di fiumi, suolo e mare (si pensi al problema crescente delle plastiche); difesa dei diritti degli animali e trovare una soluzione all’orrore degli allevamenti intensivi.”

E’ quarta in lista, ci sono concrete possibilità che venga eletta….

“Questo è il primo passo che muovo in politica di partito, ho dedicato invece una vita alla politica ambientale in associazioni e come impegno civico. Il Movimento mi ha dato una opportunità e per questo gli sono grata. Mi sono candidata da outsider, non ero una militante, e per questo non ero conosciuta ma con mia sorpresa sono stata la più votata tra gli iscritti nella circoscrizione del Nord Est (Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino), il voto è stato dato in base al mio curriculum. Sono slittata a quarta per via dell’inserimento di alcuni candidati autorevoli voluti da Conte. Le possibilità potrebbero concretamente esserci. Purtroppo in questo periodo sono molto impegnata con il lavoro per cui ho davvero poco tempo da dedicare alla campagna elettorale e ammetto anche poche risorse. Vedremo.”

Come si colloca il tema dell’ambiente nel nostro territorio, l’Emilia-Romagna?

“Nella nostra regione i temi ambientale e sanitario purtroppo stanno presentando il conto salato di anni di scelte sbagliate. Dall’inquinamento atmosferico che soffoca la pianura padana e fa migliaia di morti ogni anno, come stimato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente. Più in generale gli impatti sanitari causati dalle attività umane nonostante siano rendicontati dall’ASL, e siano preoccupanti, non comportano allarme in chi ci governa che continua in modo colpevole a tranquillizzare la popolazione e a non prendere misure adeguate. L’ambiente è visto sempre come una occasione per fare profitto senza rispetto dei limiti e incrementando le sue fragilità, ad esempio si prosegue imperterriti con un ritmo folle di consumo di suolo che non ci possiamo più permettere perché il suolo fertile si rigenera in centinaia di anni inoltre l’impermeabilizzazione del suolo aumenta il rischio di alluvioni. Ci sarebbe tanto da dire anche sui fiumi e la gestione decennale di tipo ingegneristico che ha portato ad un forte aumento del rischio idrogeologico e alle esondazioni. L’agricoltura è un altro tema complesso che sta mostrando le sue grandi criticità sia per il crollo del reddito degli agricoltori che per le pratiche industriali non sostenibili basate sulla chimica dura di veleni e fertilizzanti. Un’altra questione di cui si parla troppo poco è la crisi della biodiversità, soprattutto in pianura e della necessità di realizzare le reti ecologiche di connessione, progettate dalla Regione ma mai realizzate. Un altro tema importante è la corretta gestione dei rifiuti e l’urgenza non più rinviabile di abbandonare il modello di economia lineare verso quello di economia circolare sostenibile.” 

Quali scelte andrebbero fatte?

“I temi, come detto prima, sono davvero tanti e tutti devono essere affrontati con massima dignità.

Ritengo però che la priorità assoluta sia l’urgenza di affrontare la crisi climatica, non abbiamo più tempo da perdere e nemmeno il lusso di ascoltare i ciarlatani distrattori di massa. Dobbiamo impegnarci a ridurre le emissioni fossili e avanzare urgentemente con la transizione energetica. Dobbiamo recuperare il tempo perso e smettere di ragionare in modo miope e parcellizzato, dobbiamo assumere un nuovo paradigma d’azione realmente volto alla sostenibilità con una visione d’insieme che sia sinergica sui vari fronti. La sostenibilità ambientale, sanitaria, sociale ed economica deve diventare l’imperativo per ogni decisione e azione. In quest’ottica ritengo che l’Europa possa dare un contributo fondamentale.”