Ostetricia e ginecologia 365 giorni dopo. Il Direttore Tamburro racconta come è cambiato il reparto Donna operata per cisti ovarica in gravidanza partorisce senza problemi.
Imola. Ad un anno dall’arrivo del nuovo direttore di Ostetricia e Ginecologia, dottor Stefano Tamburro, gli obiettivi realizzati da questo reparto del Santa Maria della Scaletta superano le aspettative.
Grande impulso all’attività chirurgica ed in particolare a quella laparoscopica e robotica, potenziamento dei servizi ambulatoriali e grande attenzione al percorso nascita e alla promozione del parto naturale sono solo le principali mete traguardate.
Oltre il 70% dell’attività di chirurgia ginecologica (225 casi) svolta in laparoscopia, quindi in modo miniinvasivo; patologia benigna femminile affrontata con nuove tecniche chirurgiche che hanno permesso di aumentare i volumi di attività ed il numero delle pazienti imolesi che hanno trovato risposta nel loro ospedale; incontri multidisciplinari e creazione di team specialistici (oncologia, anatomia patologica e diagnostica per immagini) per affrontare le patologie oncologiche con risposte chirurgiche e terapeutiche integrate e, non ultima, attraverso la chirurgia robotica.
“Abbiamo operato con il Robot Da Vinci Xi oltre 80 casi – spiega Tamburro – In gran parte per asportazione di tumori endometriali, ma anche per il trattamento dell’endometriosi profonda e dei disturbi nel pavimento pelvico femminile, ad esempio il prolasso. Come abbiamo più volte rappresentato, la chirurgia robotica ha grandi vantaggi per le pazienti, sia in termini di precisione chirurgica, che di dolore, che di riduzione dei tempi di ripresa post intervento, che specularmente si traducono in riduzioni della spesa pubblica per minori giornate di degenza, minor necessità di sangue e di farmaci”.
L’ottimizzazione di tempi e risorse si sono anche tradotti in potenziamento dei servizi ambulatoriali. “Esattamente – continua Tamburro – uno degli esempi è l’ambulatorio di isteroscopia “See and Treat”, in cui la paziente sottoposta ad isteroscopia può trovare immediata soluzione chirurgica alla patologia riscontrata occasionalmente in corso d’esame diagnostico, ad esempio un piccolo polipo; oppure negli ambulatori di follow up oncologico e di trattamento dell’endometriosi”.
Il calo dei cesarei al 15%, un vero minimo storico, è poi un indicatore di grande attenzione
all’ambito ostetrico e del percorso nascita, che negli ultimi anni anche ad Imola ha risentito della generale riduzione di natalità del nostro paese.
“Sebbene l’anno 2023 abbia portato nelle culle imolesi solo 760 nuovi nati, i primi mesi del 2024 fanno registrare, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, un incremento di ben 40 nascite che ci fanno ben sperare – aggiunge Tamburro – Anche per questo ambito ci sono stati investimenti in tecnologie, professionisti e servizi. Oggi abbiamo a disposizione un nuovo ecografo che è quanto di meglio offra il mercato in termini di tecnologia, dotato di una sonda che ottimizza la visione anche nelle pazienti in sovrappeso o con scarsa ecogenicitá”.
Il new deal di questa unità operativa vede anche un impegno particolare dell’équipe nella presa in carico continuativa delle donne con gravidanza patologica, che esigono attenzioni particolari anche dal punto di vista clinico.
La storia
“Devo davvero complimentarmi con i miei colleghi perché hanno dimostrato una grande professionalità nell’affrontare situazioni complesse, ottenendo risultati e soddisfazioni davvero importanti – conclude il primario – Una decina di giorni fa abbiamo festeggiato la nascita di una bimba bella e sana (in foto con la mamma), la cui mamma si era rivolta a noi in ventesima settimana di gravidanza per la presenza di una importante cisti ovarica di oltre 12 cm, causa di crisi dolorose. La signora è stata operata con tecnica mini invasiva laparoscopica e la cisti è stata rimossa rispettando l’integrità dell’ovaio e salvaguardando la gravidanza in atto. Il decorso post operatorio è stato del tutto regolare e dopo 2 giorni la signora è tornata a casa (in Toscana) e la sua gravidanza è proseguita fisiologicamente fino alla nascita della bimba, che ci ha voluto subito comunicare. Solo un esempio per dire che nel corso del 2023 siamo riusciti a far crescere il reparto all’interno della rete sanitaria regionale, ma soprattutto abbiamo creato un gruppo in cui i professionisti si confrontano quotidianamente anche con patologie che prima venivano viste ed inviate per la presa in carico in altri ospedali, mentre oggi possono essere gestite qui, con una importante riduzione della mobilità delle nostre concittadine ed una contestuale attrattività del nostro ospedale sia da parte delle donne che degli stessi professionisti”. E un ultimo pensiero del direttore, ma forse il più importante, va proprio all’équipe. “Un ringraziamento speciale e sentito per tutti i miei colleghi che si impegnano quotidianamente nella presa in carico delle nostre pazienti, il gruppo medico-ostetrico ed infermieristico, nonché il personale di Sala Operatoria, senza i quali sarebbe impossibile conseguire i risultati attuali, ed alla Direzione che ha creduto e crede nelle professionalità di questo team”.
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