Auroville e dintorni

Il libro di Mauro Casadio Farolfi (Gabrielli, 2022)

Il racconto dell’esperienza vissuta da Mauro Casadio Farolfi che, dopo avere conosciuto i testi di Sri Aurobindo e Mère, ha deciso di approfondirne la visione direttamente alla “fonte” recandosi ad Auroville, in India. Un primo viaggio nel ’79 a cui ne sono seguiti molti altri, grazie ai quali è stato testimone dello sviluppo di questa “città universale” inaugurata il 21 febbraio 1968 e che incarna gli ideali indicati da Mère. Il diario di viaggio è ricco anche di aneddoti, e contributi di amici, alcuni residenti da decenni ad Auroville e altri che come Mauro e la compagna Roberta hanno creato un legame stretto con quella città utopica pur continuando a vivere nel loro Paese.

Ma oltre a questo il libro è una fonte di interessanti approfondimenti ed analogie riguardo al pensiero di Adriano Olivetti, imprenditore visionario, che da subito ha affascinato Mauro e che nel suo percorso di ricerca interiore ed ha avuto un peso notevole intrecciandosi con gli insegnamenti di Sri Aurobindo e Mère.  Auroville e dintorni, diario di utopie vissute: un’autobiografia, scrive Mauro “il risultato di una vera e propria trama interiore: quella di gran parte della nostra vita”.

L’autore ne parla con Antonio Castronuovo, scrittore. Sarà presente Vivaskan, praticante di yoga integrale.

Mauro Casadio Farolfi vive a Imola, ha svolto per anni attività di comunicazione ed organizzazione eventi. Appassionato di viaggi ha visitato diversi Paesi per realizzare reportage fotografici riportati nei i libri “Click in giro” e “Sadhu ad Arunachala” Ed. La Mandragora. Ha costituito ad Imola l’associazione “Città dell’Uomo” e a Bologna l’associazione “Olivettiana”. Ha realizzato il libro “Quattro anni con Olivetti” Ed. La Mandragora e il docufilm “Una trama ideale d’impresa: la visione di Olivetti fra comunità e cooperazione”. Ha partecipato alla fondazione dell’Associazione “Socialy Corretct” di Roma.

AUROVILLE, LA CITTÀ LIBERA

Auroville (vicino alla città di Pondicherry) è il celebre eco-villaggio creato nel 1968 da una comunità hippie sotto la supervisione e guida di Mirra Alfassa (La Madre), compagna spirituale del filosofo indiano Sri Aurobindo.

Il nome significa Città dell’aurora ed è stato creato come una sorta di paradiso new age, tanto amato da chi condivide ideali di autosufficienza, anche energetica, pace, unione dei popoli e disprezzato da chi la ritiene una prigione dorata per ricchi snob in cerca di realizzazione.
L’abbiamo raggiunta in motorino da Pondicherry (circa dieci chilometri), bellissima città dalle influenze francesi del sud dell’India. Non ci sono limitazioni né prenotazioni per entrare, ma solo alcune zone sono accessibili a turisti e curiosi.


Una di queste è l’incredibile e maestoso Matrimandir, una gigantesca sfera di metallo concepita per essere il simbolo della risposta divina all’aspirazione umana alla perfezione. Ai non residenti l’ingresso nel Matrimandir è infatti concesso solo tramite una prenotazione, da farsi sul posto e non tramite email o telefono, almeno un giorno prima della visita.
Grazie ad un amico indiano che vive ad Auroville abbiamo avuto inoltre l’opportunità di vedere molto più di quello che ci avrebbero concesso come normali visitatori. Abbiamo pranzato con tutti gli abitanti di Auroville alla Solar Kitchen, una gigantesca mensa (vegetariana) dove si cucina solo ed esclusivamente grazie all’energia solare: un pranzo semplice ma gustosissimo che non potrete pagare in rupie, perché come ad Auroville non esiste lo scambio di denaro.

Dovrete essere invitati da qualche residente che grazie alla sua Auroville Card potrà offrirvi il pranzo. Siamo poi stati in visita al piccolo supermercato interno, dove gli abitanti della città del fondata da The Mother e da Sri Aurobindo possono attingere gratuitamente. La nostra visita è poi continuata vagabondando per le residenze (assolutamente off limits per i visitatori) e si è conclusa nella fabbrica di strumenti musicali, con tanto di negozio adiacente.

Chi sono i residenti di Auroville?

Oltre duemila persone, provenienti da 50 nazioni, che si occupano dei tanti progetti di volontariato che Auroville porta avanti per la comunità indiana che la circonda. Altri si occupano invece della sussistenza, soprattutto agricola, della città: all’interno di Auroville non esiste la proprietà privata, non circolano soldi tra i residenti e tutto viene condiviso.
Se riuscite ad andare oltre all’idea di fanatismo religioso che aleggia nell’aria (diciamo che il Matrimandir non contribuisce a sfatare questo mito) troverete una comunità coesaaperta mentalmente nonostante viva nel mezzo del nulla, rilassata ed ecosostenibile. Sri Aurobindo e La Madre hanno fondato Auroville perché diventasse una città universale, dove uomini e donne di ogni nazione, di ogni credo, di ogni tendenza politica possono vivere in pace ed in armonia. Lo scopo di Auroville è quello di realizzare l’unità umana.
Volete andare a vivere ad Auroville? Attenzione, non è affatto facile. Ma intanto potete fare volontariato, con progetti da due mesi ad un anno: trovateli sul loro sito ufficiale.