“TRAMA DI TERRE” REPLICA ALL’INTERVENTO CONGIUNTO DELLA LEGA SU SEGNALAZIONE DI UILTUCS IMOLA, IN MERITO AD UN ANNUNCIO DI LAVORO RIVOLTO INIZIALMENTE SOLTANTO A CANDIDATI DI GENERE FEMMINILE. “APPARE DEL TUTTO PRETESTUOSO CHI PAVENTI UN INTENTO DISCRIMINATORIO DELL’ASSOCIAZIONE NEL SUO AGIRE NELLA REALTÀ SOCIALE IN CUI OPERA”

“Nessuna condotta discriminatoria può essere riferita a Trama di Terre.”
Lo statuto dell’associazione” – fanno sapere dal Direttivo dell’organizzazione – “che invero prevede l’adesione alle sole donne, ci consente di assumere lavoratrici dipendenti, ciò rispondendo ad una precisa esigenza dell’associazione, che, come noto, gestendo l’omonimo Centro Antiviolenza e le case rifugio, accoglie donne che hanno subito violenza maschile, rifugiate e richiedenti asilo, con o senza figli.
“Il metodo di accoglienza elaborato e applicato dai Centri Antiviolenza” – spiegano dalla Onlus – “si fonda sulla relazione tra donne. Per questo motivo Trama di Terre assume lavoratrici, in quanto in
linea con le chiare finalità dell’associazione e conformemente a quanto prescritto dalla
Intesa Conferenza Unificata del 14.09.2022 tra il Governo, le regioni e le Province
autonome di Trento e Bolzano e gli enti locali (di modifica dell’intesa n. 146/CU del 27
novembre 2014), relativa ai requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio.
(Rep. Atti n. 146/CU del 14 settembre 2022). A ciò si aggiunga che Trama di Terre è legittimamente iscritta al RUNTS.” –
si apprende dal testo redatto dai membri dell’associazione intercolturale –

“Restiamo pertanto sconcertate che in questo periodo, caratterizzato da una cronaca che ormai quotidianamente risulta segnata da episodi di violenza di genere, da efferati femicidi e stupri, venga rivolto a Trama un “attacco” pretestuoso sull’ammontare dei
finanziamenti pubblici ricevuti. Attacco che denota la scarsa conoscenza di
un’associazione che opera nel territorio imolese ormai da trent’anni, che è presidio di
accoglienza e tutela per le donne che subiscono violenza e per i loro figli, costretti alla
violenza assistita; realtà che è luogo della comunità e per la comunità, da sempre forgiata
da valori democratici, da politiche di accoglienza e inclusione.”
Imola e le amministrazioni” –
ricostruisce Trama di Terra – “che nel corso della nostra lunga storia si sono succedute al governo della città sostengono Trama di Terre nelle azioni di accoglienza, messa in protezione, nelle progettualità utili a garantire l’autodeterminazione e l’autonomia delle donne e il loro effettivo radicamento sul territorio e che consentono loro di dare seguito al progetto personale intrapreso, anche dopo che il percorso di affrancamento dalla violenza si sia concluso; perché è nel territorio che la donna ha svolto il proprio percorso
e ha costruito una rete di relazioni personali e lavorative.”
L’attività di Trama di Terre si realizza anche attraverso il Centro Interculturale” –
fanno poi sapere – “al quale da gennaio 90 donne si sono rivolte; si tratta di un luogo in cui le donne, native e migranti, possono trovare supporto per l’orientamento ai servizi territoriali, avere
informazioni relative ai servizi sociosanitari, ai corsi di formazione professionale, ai corsi
di italiano L2, ai servizi per la ricerca del lavoro, il sostegno alimentare, lo svolgimento di
pratiche relative ai permessi di soggiorno, la consulenza legale, l’accesso alla casa, il
tempo libero e la partecipazione attiva.”
Per alcune donne il Centro Interculturale rappresenta un primo contatto per accedere ai
servizi dell’Associazione come il Centro Antiviolenza” –
spiegano – “le case di accoglienza abitativa, la consulenza legale, lo sportello formazione e lavoro, i corsi di italiano e altri laboratori interculturali e di empowerment.

Appare pertanto del tutto pretestuoso” – concludono dal direttivo “chi paventi un intento discriminatorio dell’associazione nel suo agire nella realtà sociale in cui opera.”