Imola. Uno dei progetti del verde più attesi in città riguardava la riqualificazione del Parco delle Acque Minerali. Progetto candidato al PNRR purtroppo non andato a buon fine, poiché le risorse sono state prevalentemente assegnate ai parchi del Sud Italia e anche il nostro polmone verde, come molti altri, è rimasto escluso.
GLI INTERVENTI
Se “bambinopoli” è stata oggetto di investimenti ( nuovi giochi e la palestra all’aperto) oltre che i due nuovi ponti, rimane il nodo relativo al monte Castellaccio e al laghetto degli animali, oltre che un interrogativo legato alle mountain bike sullo stesso Castellaccio, il quale, è afflitto da frane che ostacolano il percorso dal sentiero più stretto. Mentre il luogo deputato ad ospitare anatre, oche e cigni non deve diventare una zona franca o un parcheggio dove abbandonare animali o dove rubarli. Le volontà di migliorare ci sono, occorre capire come e quali tempi, perché sono ormai mesi che le persone ci segnalano le medesime questioni.
![](https://www.laltraimola.it/wp-content/uploads/2023/07/ponti-chiuso-1024x572.jpg)
![](https://www.laltraimola.it/wp-content/uploads/2023/07/fontanaok1223-1024x564.jpg)
LE IPOTESI BANDO
Roberto Bacchilega, l’architetto paesaggista che ha contribuito alla relazione del progetto per il bando del PNRR, ci ha elencato il lavoro svolto: “Io ho contribuito alla redazione del progetto: uno studio di fattibilità dove sono state coinvolte tante persone e tutto l’apparato di Area Blu” – rammenta – “ho preso una serie di idee, come la promozione di iniziative legate allo spazio dell’ex vivaio. C’è da dire” – osserva – “che probabilmente il problema di questi fondi stanziati per i parchi storici, non erano molto elevati” – aggiunge – “avevamo delle linee guida piuttosto precise per cercare di dare risposta alle problematiche presenti all’interno: quella vegetale-botanica, quella strutturale come i ponti e quella legata allo stesso vivaio. Quella della sicurezza come l’introduzione di effetti di valorizzazione legati alle nuove tecnologie” (telecamere e nuova illuminazione)
![](https://www.laltraimola.it/wp-content/uploads/2023/07/pavone-acque-ok-1024x571.jpg)
![](https://www.laltraimola.it/wp-content/uploads/2023/07/ex-vivaio1-1024x573.jpg)
“Il sistema di videocontrollo era uno degli aspetti introdotti nel progetto” – sottolinea – “ma la questione centrale è che essendoci molti parchi storici in Italia, il bando del PNRR dava priorità a quelli del centro-sud. Mentre al Nord” – spiega il paesaggista – “si parlava soltanto di quelli di grande rilevanza”. Dunque i finanziamenti storico-paesaggistici sono piuttosto risicati: “il progetto alla fine degli anni ’90 fu rivoluzionario. Ma sul futuro non le so dare una risposta” – ammette – “a suo tempo la riqualificazione fu messa nel bilancio del Comune, succede di rado che nascano possibilità di finanziare progetti di questo genere con dei bandi” – continua l’architetto – “è chiaro però che i possono sempre saltare fuori, bisogna anche muoversi in quel mondo, anche a livello europeo. In altri parchi storici da anni è stato vietato l’accesso alle biciclette e viene imposta una chiusura notturna per questioni di sicurezza: “Sono equilibri molto sottili”– conclude Bacchilega – “si dibatte da anni del tema se permettere o meno alle mountain-bike di salire sul Castellaccio.”
Post Correlati
Cerca un articolo
Articoli Recenti
- Pastasciutta antifascista, anche Bersani e Donini a Ponticelli
- Verde al posto delle auto: Lepore e la spinta green, ora si faccia anche a Imola
- Tragedia in piscina, aperto un fascicolo per omicidio colposo
- Dopo la tragedia piscina riaperta “Presenti tutte le misure di sicurezza necessarie”
- Imola: tragedia in piscina, muore bimba di 4 anni
Seguici su Facebook!
Tag
ANNUNCI
![](https://www.laltraimola.it/wp-content/uploads/2023/05/WhatsApp-Image-2023-04-20-at-15.22.48-1-255x300.jpeg)