Durissimo attacco dell.On. Jacopo Morrone (LEGA) nel pieno della riunione fra sindaci, forze dell’ordine, protezione civile, regione e prefettura che si è tenuta a Faenza il 4 maggio scorso.Il parlamentare del Carroccio si è scagliato contro il Presidente della Regione Stefano Bonaccini quando ancora i giornalisti erano all’esterno della stanza; si sono sentite forti urla tra i due, durante la riunione. Poi, con toni meno accesi, la discussione è continuata davanti alle telecamere durante la conferenza stampa.

“Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini nei momenti di emergenza non vuole il contraddittorio, sfugge di fronte a interrogativi a cui non sa o non può rispondere.” – ha ricostruito Morrone – “Bonaccini dopo aver recitato il solito copione autoassolutorio per mettersi al riparo da ogni critica, mi ha impedito di prendere la parola per rivolgergli alcune semplici domande e se ne è andato come una furia per intrattenere i giornalisti in conferenza stampa. Bonaccini ha tuttavia sbagliato indirizzo” – osserva Morrone – Non mi lascio certamente intimidire dalla sua proverbiale prepotenza. Bonaccini è un amministratore accorto, capace di dire tutto e il suo contrario per comparire come il più efficiente fra i Presidenti delle Regioni. E la stampa difficilmente lo mette alle strette. Ma oggi Bonaccini ha rivelato senza ombra di dubbio la sua vera essenza di uomo solo al comando di una regione che, di nome e di fatto, fa acqua da tutte le parti. Ciò che ci interessa sono solo i fatti. A nome dei romagnoli credo di avere il legittimo diritto di rivolgere a Bonaccini qualche semplice interrogativo. Per esempio, se e quanti progetti e operazioni per la mitigazione del rischio idrogeologico, elencati anche in una delibera regionale, siano stati effettivamente portati a termine e, in questo caso, se il loro impatto sia stato positivo o negativo. E poi ci interessa sapere perché la Regione non si sia attivata per tempo per diramare eventuali allarmi alle amministrazioni locali e non si sia impegnata per garantire un servizio efficiente ai pendolari, con informazioni tempestive e corse sostitutive di autobus. Ancora una volta i vertici politici e dirigenziali della Regione Emilia-Romagna non si mostrano all’altezza della fama. Neppure le gravi ricadute del maltempo nel febbraio e maggio 2019, senza andare più indietro nei decenni, hanno insegnato qualcosa. Siamo sempre allo stesso punto: sotto le ‘torri’ bolognesi della Regione, oltre alla propaganda, il nulla”.

Il presidente della Regione Bonaccini ha interpretato l’intervento del parlamentare leghista come “una passerella”, giudicando “inopportuno il teatrino messo in campo”.

Ma il leghista Morrone ha poi replicato – “Il presidente Stefano Bonaccini mi accusa pretestuosamente di fare passerelle? No, l’onore delle passerelle lo lascio a lui che ne è maestro. A noi della Lega interessano altre cose, che la Regione funzioni, ascolti i territori e i sindaci di ogni appartenenza politica rispondendo prontamente ai bisogni delle loro comunità. Il Governo di centrodestra sta dando risposte chiare e veloci all’Emilia-Romagna messa in ginocchio da due giorni di maltempo che, tuttavia, non sono una novità. Ora ci aspettiamo la stessa solerzia dalla Regione”.

Non è mancato anche l’affondo di Legambiente in merito alle cause scatenanti dell’alluvione: l’associazione ha definito la nostra regione “tra quelle più a rischio idrogeologico con ben l’11,6% della superficie ad alto rischio.” “Piove sul bagnato in Emilia-Romagna: i danni causati dall’evento meteorologico estremo che si è verificato negli ultimi giorni, con picchi di pioggia oltre i 200mm in 24 ore, mostrano ancora una volta la vulnerabilità del nostro territorio agli effetti del cambiamento climatico.” – ricostruisce l’associazione – “La Regione Emilia-Romagna ha chiesto lo stato di emergenza nazionale, ma allo stesso tempo perde tempo sulle misure di adattamento alla crisi climatica.”