“Secondo il PD imolese l’autonomia dell’Azienda Sanitaria di Imola è una condizione imprescindibile per mantenere e rafforzare un legame tra cittadini e servizi. Bene, siamo d’accordo, ma i colleghi di maggioranza si ricordino che bisognerebbe opporsi anche ai tentativi di accentramento mascherati. Lo metteremo presto alla prova”.

A dirlo è Daniele Marchetti, Consigliere Regionale leghista e capogruppo in Consiglio Comunale a Imola.

La Lega è per l’autonomia della nostra AUSL – ricorda il Consigliere – ma resta contraria a qualsiasi altro tentativo di accentramento mascherato. Non vorremmo infatti che tornasse in auge il progetto già paventato più volte dell’Organo di Governo Metropolitano, che prevede una sorta di super Direttore Generale che avrebbe il compito di gestire tutte le aziende sanitarie della città metropolitana, Imola compresa. Abbiamo cercato più volte in Consiglio Comunale di portare la maggioranza su questa nostra posizione, che però puntualmente, si è sempre sottratta da questo confronto. Oggi il momento è cruciale, basta chiacchiere ed escano allo scoperto. Se non lo faranno di loro iniziativa, ci penseremo noi con una mozione che depositeremo in giornata. I risparmi in sanità li si ottengono efficientando il sistema a livello regionale, non tagliando sull’autonomia organizzativa dei singoli territori”.

Per quanto riguarda la richiesta avanzata dalla segretaria imolese del Partito Democratico, la quale ci chiede di rivolgere un appello al Governo nazionale per ottenere più fondi destinati alla sanità, ricordo che per il 2022, poche settimane fa, alla Regione Emilia-Romagna sono stati riconosciuti 100 milioni di euro in più rispetto alle previsioni. Inoltre vorrei rammentare alla stessa rappresentante del PD, che proprio lei, con il suo partito, in un recente Consiglio Comunale ha bocciato una nostra proposta che intendeva chiedere al Governo il rispetto dei criteri di riparto per l’annualità corrente definiti da un accordo votato all’unanimità da tutte le Regioni, Emilia-Romagna compresa. Più di così cosa dovremmo fare?” – domanda sarcasticamente Marchetti.