Imola. Riviviamo con Luigi Mongardi di “Imola Evoluzione della Città” la mitica “Macadora dlà gera in tè Santeren”.
Questo edificio con annessa cava, si trovava nello spiazzo di Via Boccaccio, di fronte all’area feste del lungofiume.
La Macadôra è stata in funzione presumibilmente dagli anni ’40 fino agli anni ’60, finché non si è esaurita la ghiaia, ora scomparsa. Gli anni di continui scavi hanno provocato l’abbassamento del livello del fiume Santerno di almeno 16 metri.

“Dopo la guerra” – racconta Mongardi – “C’era forte necessità di materiale edilizio. C’era da fare Campenella e la Colombarina e poi c’era da sistemare il Villaggio. Il fiume era pieno di ghiaia, si schiacciavano i sassi e così si faceva il calcestruzzo. Si sono scavati il fiume, non cera più ghiaia e han chiuso tutto.”

NELLE FOTO : LA MACADORA E L’ULTIMO EROICO BIROCCIAIO DI GHIAIA, ANNI ’50

Attorno alla fine degli anni ’60 era già in disuso.” – continua Mongardi – è stata molto tempo chiusa poi l’hanno buttata giù.”
Dove si trovava, di preciso? “Più o meno di fronte a dove veniva il circo. Immagina dal Riverside, lungo il fiume, verso i pioppi. il fiume prese l’aspetto di adesso, che per certi versi va bene, perchè l’acqua è più incanalata.

LUIGI MONGARDI

La cava sul Santerno dava parecchio lavoro agli imolesi ? “Specialmente i camionisti lavoravano molto con la Macadôra, io mi ricordo “i bruzzai”, quelli che conducono il biroccio , che caricavano la ghiaia e la andavano a distribuire, poi arrivarono i camion. Il fiat, il lupetto, era tutto un mondo. Quando avevo 10 anni la Macadôra era ancora in vigore, nell’orario di lavoro c’era l’acqua torbida e si pescava di più.
Riusciamo ad attestare il periodo della sua chiusura? “Nel 1960 /62 era pienamente in azione. E soprattutto la Colombarina è stata completamente costruita grazie alla Macadora. Vennero fatte un sacco di case. Addirittura,della ghiaia, ne esportavano anche. Era un tutto un traffico. Ha dato la possibilità di accedere facilmente a delle materie prima che se no avresti avuto più difficoltà a reperire, a le case sarebbero costate di più. Quella ghiaia era gratis,dovevi pagare solo la mandopera e i macchinari. “