Dal 2019 è stata avviata la struttura del Rifugio Notturno, ovvero il Rifugio
Casa Sofia, in locali del Comune, gestiti da Area Blu che li ha concessi in locazione all’Asp.
Qui trovano posto fino a 22 persone, che possono rimanere dalle 19 alle 8 del mattino
successivo, potendo contare oltre che su un posto letto, anche sulla cena e la colazione. Nel corso del 2021 sono state 47 le persone che ne hanno usufruito. A questa esperienza si affiancano quelle, sempre avviate a partire dal 2019, della Casa Santa Chiara, che ospita fino a 9 donne senza dimora e Casa Noè, che ospita fino a 11 uomini senza dimora, con tempi medi di accoglienza attorno ai 6 mesi, per essere poi accompagnati verso un percorso di autonomia.

Intervista a Monica Agnoli dell’Unità di Strada della Croce Rossa:
QUANTI SONO I SENZA FISSA DIMORA NEL NOSTRO TERRITORIO?
“Piu o meno sono 130 le persone che dormono per strada, che abbiamo incontrato da gennaio fino a fine ottobre 2022, di cui 80 nuove nei primi dieci mesi del 2022. Noi usciamo due volte a settimana in estate e tre volte nelle stagioni fredde; quello da fare è incontrare le persone , fare quello che è chiamata “la bassa soglia”, insomma, cercare di aiutarli a soddisfare i loro bisogni primari che sono fame, freddo, dargli un vestito.
IL PASSO SEGUENTE?
Indirizzarli a uno sportello di ASP, CRI o Caritas, andando avanti con l’iter, si a la priorità a chi ha più problemi o agli anziani. Poi si fa un colloquio, si spiega come funziona il rifugio.
QUAL E’ IL TEMPO DI PERCORRENZA MASSIMO NEL RIFUGIO CASA SOFIA?
“Il tempo di percorrenza è legato al “Progetto” che vien pensato per queste persone, minimo 15 giorni con pass rinnovabili di 155 giorni in 15 giorni. Un team tecnico si riunisce ogni settimana, di cui io faccio parte come Cri, e guardiamo un po ai casi che si sono presentati agli sportelli. Valutiamo un po , li prendiamo in esame, decidendo le priorità, non abbiamo un posto tanto grande, però è anche vero che persone molte vogliono continuare a vivere cosi (per strada) anche perché ci sarebbero regole e orari da rispettare ed alcuni non hanno voglia o disponiibilità di farlo.

IL PROGETTO
Grazie ad un ulteriore finanziamento nazionale di 197 mila euro ottenuto nell’ambito
dell’Avviso pubblico 1/2021 “PrInS –Progetti Intervento Sociale del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali per la realizzazione di interventi di Pronto intervento sociale e interventi
a favore delle persone in condizioni di povertà estrema o marginalità (90 milioni/EUR –
REACT-EU)” sarà possibile prolungare l’attività anche in orario diurno per offrire alle persone
accolte, una stabilità e una sorta di “routine rassicurante”. Tutto questo, grazie anche ad un
fondo di 80 mila euro stanziato dall’Asp Circondario imolese per la grave marginalità.
Con queste nuove risorse sarà possibile prima di tutto essere più presenti sul territorio attraverso due figure educative, oltre agli operatori delle associazioni che già operano nel nostro circondario (Caritas, CRI, mondo del volontariato e cooperazione sociale), poi sarà possibile personalizzare maggiormente gli interventi rispetto ai bisogni espressi dai singoli, permettendo, al tempo stesso, di avviare un processo di responsabilizzazione, di rigenerazione dei legami sociali e territoriali, favorendo un percorso di empowerment teso a consentire un incremento di autostima, autoefficacia e autodeterminazione delle persone incontrate. Dal mese di ottobre
sono operative questi due educatori professionali in più.
Infine, entro il mese di dicembre 2022 inizieranno i lavori di ristrutturazione dei locali interni,
perché sarà necessario prevedere spazi più ampi per l’ascolto, attività di back office e una
cucina al piano terra per facilitare la distribuzione dei pasti, garantendo quindi un “Rifugio
h24”.

Verso la Stazione di Posta – Il progetto “Sulla grave marginalità: tutela e umanità”, con il
Rifugio h24 rappresenta il preludio in attesa di aver una vera e propria Stazione di Posta
finanziata nell’ambito del PNRR, nella quale questa attività diurna troverebbe più completa
strutturazione, per rendere ancora più efficaci i servizi di accoglienza in favore della grave
marginalità estrema.
Il Pnrr ha finanziato l’intervento per 1 milione di euro, con la compartecipazione di 90 mila
euro da parte del Nuovo Circondario Imolese. Altri 275 mila, sempre dal Pnrr, sono stati
ottenuti per realizzare a Casalfiumanese una struttura di housing temporanea, articolata in 5/6
alloggi per ospitare altrettante famiglie. Essendo finanziate con fondi del Pnrr, entrambi gli
interventi dovranno essere portati a termine al massimo entro la fine del 2026.
Il PNRR prevede, infatti, anche una serie di azioni volte al contrasto della grave marginalità
adulta (persone senza dimora). Si tratta, in particolare, delle Missioni 5 e 6 del Piano, con
riferimento da un lato all’Housing temporaneo e stazioni di posta, con una proposta articolate di misure ed interventi orientati agli inserimenti abitativi e lavorativi e all’accesso a servizi a bassa soglia polifunzionali; dall’altro a Case della comunità e presa in carico della persona, per l’attivazione di servizi sanitari di prossimità, in collaborazione con i servizi sociali, finalizzati ad una presa in carico di comunità rivolta a soggetti
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