Imola. “Abbiamo seguito fin dall’incontro pubblico del maggio scorso, il tema delicato sull’avvio del nuovo pirogassificatore presso l’area Hera di via Casalegno– fanno sapere dal Movimento 5 Stelle Imola – “La Curti costruzioni di Castel Bolognese, realizzerà e venderà l’impianto ad Herambiente e, se il progetto utilizzerà un finanziamento del PNRR di 2,2 milioni (come sostenuto nel febbraio scorso) ci chiediamo quale sia l’etica che sovraintende a questa scelta. Fanno sorridere infatti le dichiarazioni riportate dalla stampa” – ricostruisce il consigliere Roi – “che mettono in evidenza come il riciclo delle fibre di carbonio riguarderà solo la costruzione degli aeromobili civili.”
“Tenuto conto degli alti costi delle fibre di carbonio (e del business che il loro recupero rappresenterà) facciamo molta fatica ad immaginare che una azienda come Leonardo lasci inutilizzati gli scarti prodotti nella costruzione di mezzi militari, mandando invece al pirogassificatore solo quelli generati dalle produzioni di aeromobili civili. Questa affermazione ci pare offensiva nei confronti del buonsenso in generale” – spiega il Capogruppo pentastellato – “ancora più oggi nei confronti di coloro che vedono la guerra e la corsa agli armamenti, come l’ultima deriva dell’essere umano. I pacifisti esistono ancora, per fortuna. Un tema di cui i nostri Amministratori sono consapevoli visto la volontà di tener celato questo aspetto.” Mentre, per il concetto ambientale, Roi fa sapere come i promotori di questo progetto “garantirono – nell’unico incontro pubblico – che non subiremo nuovi inquinamenti, nessun nuovo rumore, assenza di odori sgradevoli e nessun peggioramento del traffico. Noi invece ci preoccupiamo delle stime: i due camini del nuovo impianto ci regaleranno 4.000 metri cubi all’ora di emissioni in atmosfera a 180 gradi. Parliamo di ben 96.000 metri cubi al giorno che equivalgo a 2.880.000 al mese. A questo dobbiamo sommare gli scarichi emessi dalle centinaia di camion che transiteranno per trasportare i materiali.” – rende noto il M5S – “Non un’inezia quindi e questa simpatica eredità green, andrà a peggiorare l’aria che respiriamo che già oggi, contribuisce al triste primato che ha il Circondario: quello della mortalità per patologie respiratorie.“
“I tecnici presenti nel maggio scorso riferirono che i maggiori produttori di scarti in fibra di carbonio si trovano tra Reggio Emilia e Modena e se la logica vorrebbe che il progetto fosse stato pensato per quelle zone” – ricostruiscono – “il business ad ogni costo di Leonardo e di Hera, unito alla completa passività dei nostri amministratori, ha fatto la differenza.”
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