INTERVISTA AL PROF. LEONARDO SETTI, DOCENTE UNIBO E IDEATORE DELLE COMUNITÀ SOLARI – Associazione tra cittadini, attività commerciali, autorità locali o imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. 

Professore, chiariamo una cosa: quanto gas è presente in Adriatico?
“Ci sono le riserve note, mentre di quelle che non sono note si può azzardare qualsiasi numero. Le riserve note in Adriatico, tra quelle effettive estraibili equivalgono ad una cinquantina di miliardi di m3 complessivi. Questa è la riserva totale disponibile.”
Quanto tempo potrebbe bastarci una simile quantità?
“Ci andiamo avanti un anno. Occorre anche valutare quanta ne potremmo estrarre in un anno, ovvero due miliardi e mezzo di m3, tre al massimo. Nell’Adriatico potevamo trivellare per un massimo di quindici-vent’anni come riserva di giacimento: abbiamo già raggiunto il massimo di estraibilità con un picco avvenuto nel 1998. Fino a scendere fino ad ora, che abbiamo tante piattaforme dismesse, che non conviene utilizzare perchè estraggono troppo poco. Le abbiamo dismesse perchè sono esaurite.”


Ma quel poco che c’è non si potrebbe estrarre?
In molte non lo stanno estraendo perchè i costi sono talmente elevati che non conviene.”
Quali saranno gli scenari per l’Europa?
“Che man mano che cala il metano nei giacimenti aumenta il costo per estrarlo, così ci litighiamo il gas a livello mondiale. O il gas va in Cina o in Europa.”
E il gas che ruolo assume tra i protagonisti della guerra in Ucraina ?
“La guerra è figlia del fatto che ci stanno staccando da gas che finirà in Cina. Mentre dall’altra parte del pianeta si sta creando il nuovo polo mondiale che è composto da Cina, India e Russia.
In questo momento, sostanzialmente, non c’è abbastanza gas per tutti e non ce ne sarà mai. E’ per quello che dobbiamo entrare nella transenergetica, puntando alle rinnovabili. E’ dal 2005 che lo dico.”

Il suo progetto delle comunità solari è stato lanciato verso i primi anni del duemila: allora sembrava un’utopia , una scommessa persa in partenza: invece ora sembra l’unica ancora di salvezza.
“Quando abbiamo creato le comunità solari la gente ci guardava come degli alieni, adesso il Ministro Cingolani vuole sbloccare tutte le autorizzazioni per attuarla. Occorre installare ovunque i pannelli solari, salvo naturalmente le case con vincoli . Per le aziende, come le ceramiche, che consumano molto gas occorreva pensare all’utilizzo del bio metano, che non andava sprecato per le auto. Ad esempio, per un’acciaieria che ha bisogno di gas si potrebbe recuperare bio metano dai rifiuti. Per salvare le fabbriche dobbiamo metterlo tutto lì. La Regione però mette il bio metano nei trasporti… Poi va a trivellare nell’Adriatico. “

E i nuovi giacimenti scoperti recentemente all’estero?
“Hanno detto che hanno scoperto un giacimento in Algeria, ma nel Paese dicono che non ne hanno. Andate a vedere i contratti, sono quantità ridicole. Non c’è piu gas, questo è il grande problema.”

E l’opzione rigassificatori può salvarci momentaneamente? Sono mezzi che consumano tantissimo…
“I rigassificatori sono una follia energetica sia in termini di costi, di logistica e di sostenibilità.
Andiamo negli Stati Uniti a prenderlo,ma loro non ce l’hanno nemmeno per loro, adesso stanno facendo un favore all’Europa. Se andiamo a prendere il gas dagli Usa aumentano i prezzi e dopo poco ce lo chiudono. Loro prendono il gas lavando le rocce perchè ormai non c’è piu gas libero. La questione è questa. Han detto che davanti a Turchia ed Egitto han trovato il piu grande giacimento, benissimo: stiamo parlando di 70 miliardi di metri cubi. Questo lo consideriamo un grande giacimento? Negli anni sessanta, quando la Russia e gli arabi ne scoprivano di grandi, si parlava di 300 m2. “

CHI E’ IL PROF LEONARDO SETTI E COSA SONO LE COMUNITÁ SOLARI, LA SUA INVENZIONE ORA E’ IL PROGETTO PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL FUTURO

L’idea è quella di unirsi condividendo i megawatt. Grazie a quest’idea di Leonardo Setti in Italia sono nate le prime comunità energetiche, Cer. Associazione di cittadini, attività commerciali, imprese che decidono di unire le loro forze È questa la filosofia che ha fatto nascere in Italia le prime comunità energetiche (Cer). Associazione tra cittadini, attività commerciali, autorità locali o imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Soluzioni innovative per fare squadra e non restare soli di fronte a bollette sempre più care, riducendo l’impatto ambientale. Solo nel 2021 la legge ha riconosciuto le Cer con fondi di incentivazione nazionale. Ma nel 2010 già il professore Leonardo Setti Anni aveva lanciato le comunità solari, nei Comuni di Medicina, Sasso Marconi e Casalecchio. Le comunità sono supportate dal Centro per le comunità solari, associazione senza scopo di lucro che opera in collaborazione con l’Università di Bologna. Questa realtà è nata per dare un supporto alle famiglie che vogliono avvicinarsi alla transazion energetica.

Sia per le Cer che per le comunità solari, un gruppo di una ventina di famiglie si può associare con commercianti, imprenditori e con il Comune e decidere di costruire impianti fotovoltaici su terreni inutilizzati o tetti privati o comunali.