Fontanelice. La situazione all’ex ristorante “Conca Verde” non lascia scampo a molte interpretazioni. Sorprendono le immagini dei locali che un tempo ospitavano il ristorante: sono trascorsi molti anni, tutto è gettato alla rinfusa con annessi vetri rotti sui tavoli, materassi a terra, elettrodomestici magari ancora funzionanti, macerie al centro del salone. Insomma, un quadretto disarmante che non rende giustizia al potenziale dello chalet, ormai vittima di anni di abbandono e incuria, proprio per la mancanza di una gestione e l’intrusione di persone che hanno disfatto mezzo ristorante, a partire dal portone di ingresso. Intrufolandosi dentro e spaccando vetri e bicchieri, gettando estintori a terra. Insomma, un vero e proprio tornado.


A rendere pubblica la situazione è Vito Vecchio, capogruppo della lista civica “Per Fontanelice”. Il punto cruciale su cui ruota tutta la vicenda è il bando per la gestione dell’attività, che il comune sta attendendo, ormai da tempo, a pubblicare. Un piccolo mistero che abbiamo cercato di chiarire, sentendo sia il civico di opposizione che direttamente il Sindaco Gabriele Meluzzi.

Vito Vecchio (Per Fontanelice)

Secondo Vito Vecchio “con questo bando è come se stia giocando a nascondino, si vocifera da molto tempo della sua uscita ma senza novità: passano i giorni, i mesi e gli anni e non si sa più nulla e tutto pare cadere nel dimenticatoio.“.
Il Sindaco Meluzzi,replicando a Vecchio, ha voluto precisare che “il bando, anche se siamo stati lenti, noi lo metteremo fuori, confidiamo presto” . Il Primo cittadino fontanese ha poi precisato come “c’è troppa faciloneria a commentare questa vicenda- Io in questi due anni mi sono sbattuto per cercare qualcuno del settore che potesse investire nello chalet”.
Vito Vecchio però sostiene di voler andare a fondo (la questione si discuterà in consiglio comunale dato che è stata depositata anche un’interrogazione, duqnque la vicenda è tornata in primo piano) : il civico ricorda al Sindaco come “L’ex ristorante della Conca sia un simbolo di Fontanelice e vada tutelato: la struttura è stata lasciata colpevolmente in uno stato di estremo degrado e abbandono. Mi auguro quindi che si faccia in fretta e non si tergiversi ancora in modo da ridare il giusto valore e importanza ad un simbolo della nostra Fontanelice.”

Il Primo Cittadino di Fontanelice, Gabriele Meluzzi, classe ’86

Gabriele Meluzzi però, ha fatto sapere come in realtà i tempi, dagli anni novanta ad oggi, siano completamente cambiati anche in Vallata:– “Si ha questa visione romantica dello chalet della Conca che risale agli anni ottanta e novanta, quando l’Italia era un paese felice e spensierato e il mondo andava meglio: vi posso assicurare che le cose sono ben diverse, sembra che si faccia a gara per andare a gestire la Conca Verde, la realtà è che col Covid e la crisi economica, correre per una gestione di dodici anni, in un luogo non di tua proprietà non è scontato: la gente adesso ci ragiona prima di fare passi del genere.”
Vito Vecchio però, non rinuncia anche all’affondo politico – “Voglio ricordare che proprio dopo la “querelle” dei fondi non dovuti (c’è ancora una causa in corso tra Comune e Provincia) la struttura è stata lasciata colpevolmente in uno stato di estremo degrado e abbandono. Mi auguro quindi che si faccia in fretta e non si tergiversi ancora in modo da ridare il giusto valore e importanza ad un simbolo della nostra Fontanelice.”

Ma Il Sindaco Meluzzi ha voluto rispondere anche alle nostre domande sulla situazione dei vandalismi che “che purtroppo vengono perpetrati da anni, non sono purtroppo una novità” e che se il bando dovesse uscire “non è scontato che poi arrivi una pizzeria come tutti pensano, dato che a Fontana attualmente non ce ne sono. Può arrivare chiunque, noi dobbiamo fare in modo che vinca il migliore ma la sostanza è che il posto è un luogo pubblico e gestirlo significa investire del denaro in una cosa non della gestione. Parliamo di un posto che va sistemato a prescindere dai vandalismi, stiamo parlando di una struttura con tutta una serie di impianti e spazi che rispondono a una situazione di diversi anni fa. Il problema è che se noi facciamo un bando difficilmente possiamo pensare di investire migliaia di euro per dare un ristorante nuovo a qualcuno che deve gestirlo.” Meluzzi ci tiene dunque a precisare come “la situazione sia molto più complicata di quello che le persone riescono a comprendere”.