Dopo diverse settimane di attesa, finalmente si discute in consiglio comunale del patto di Ardakan. È l’ultima mozione e viene discussa verso le 22, con la certezza che pochi o nessuno della cittadinanza seguiranno l’adunanza a quell’ora. In più il sindaco e gli assessori, responsabili del rilancio del patto, si sono defilati, lasciando a presiedere il consiglio alle sole assessore Spada e Penazzi.
Il sindaco evidentemente non ha avuto il coraggio di affrontare gli argomenti delle opposizioni e di metterci la faccia per spiegare le motivazioni alla base di questo patto.Secondo noi un atteggiamento politicamente riprovevole!
Man mano che leggevo la mozione a firma dei gruppi di maggioranza, non sapevo se ridere o piangere, soprattutto dopo la delibera con cui si è conferita la cittadinanza onoraria di Imola a Patrick Zaki.
Nella mozione di maggioranza si dice tutto e il contrario di tutto sull’Iran e sul patto di collaborazione per giustificarne il valore, ma in realtà si è messa una toppa peggiore del buco! Questo patto di collaborazione a nostro parere va assolutamente revocato. Il rilancio del patto, stilato dalla sindaca Sangiorgi alcuni giorni prima di dimettersi, è stato un grave errore politico da parte del sindaco Panieri e della Giunta. Per compiacere chi? Per incrementare affari e introiti di chi? Ci chiediamo perché l’agenzia di intermediazione italo-iraniana I Pars, i contratti non li fa direttamente con imprese e cooperative del nostro territorio, senza coinvolgere l’amministrazione e il sindaco, che deve rappresentare tutta la città e i suoi valori democratici.
Anche la Commissione Pari Opportunità si è espressa contro questo patto di collaborazione economico-culturale con un Paese che nulla ha in comune con la nostra città e con i principi democratici che lo caratterizzano. E allo stesso modo si è espresso il Comitato cittadini Pace e Diritti. Vorremmo sentire il parere dell’ Anpi, che tanto si adopera, giustamente, con celebrazioni e commemorazioni per ricordare e tramandare ai giovani i valori democratici della Resistenza, ma che non si è ancora pronunciato su uno stato in cui non c’è libertà di pensiero e di parola, in cui non c’è spazio per i dissidenti politici, uno stato omofobo e misogino, in cui c’è invece spazio per impiccagioni, lapidazioni, tortura, velo obbligatorio per le donne che per lasciare il paese devono chiedere il permesso ai mariti. Voi giovani democratici qui presenti, avreste fatto un patto di collaborazione economico e culturale con la Germania nazista? Non credo. Fare un patto con l’Iran è la stessa cosa. Avete sostenuto giustamente la cittadinanza onoraria per Patrik Zaki ,che ha compiuto da poco gli anni in carcere, e a cui la Camera ha riconosciuto la cittadinanza italiana.
Accettereste un patto di collaborazione economica e culturale di Imola con l’Egitto? Credo di no, ma è la stessa cosa. Anche l’avvocata Nasrin Sotoudeh ha compiuto gli anni in prigione il 30 maggio, dal 2016 ingiustamente incarcerata per aver difeso donne che avevano protestato contro l’obbligo del velo in pubblico e condannata a 33 anni di prigione e 148 frustate. Avete capito bene i numeri, spero! A questo proposito ricordo a voi e al sindaco Panieri che il sindaco di Bologna Merola ha concesso il 12 novembre 2020 la cittadinanza onoraria a Nasrin Sotoudeh per sostenerne la causa. Non vi sembra di essere incoerenti e inopportuni a sostenere tale patto?
Anche l’avvocata Nasrin Sotoudeh ha compiuto gli anni in prigione il 30 maggio, dal 2016 ingiustamente incarcerata per aver difeso donne che avevano protestato contro l’obbligo del velo in pubblico
Come a Zaki, viene rinnovato periodicamente il carcere, così succede a Nazanin Zagari-Ratcliffe, cittadina iraniana-britannica e giornalista, in carcere dal 2017 accusata ingiustamente di complotto contro il governo iraniano. Dite nella mozione che il patto nasce su stimolo di alcune realtà economiche del territorio . Sappiamo benissimo chi è l’intermediario, ex uomo di centro destra, amico del sindaco. Nel documento mettete in evidenza le caratteristiche antidemocratiche dell’Iran, poi di quel Paese pateticamente ne mettete in rilievo arte, musica e spettacolo , nascondendo dietro a un dito la vera cultura teocratica e patriarcale che lo connotano, insieme alla repressione e alle impiccagioni per i dissidenti del regime.
Tutto per giustificare la scelta scellerata del sindaco e della giunta di rilanciare il patto di collaborazione. I patti con certi Paesi lasciamoli fare ai governanti centrali. Gli accordi economici lasciamoli alle imprese, senza coinvolgere il sindaco. Abbiamo incontrato in centro molti cittadini e cittadine imolesi che hanno espresso il loro sdegno nei confronti di questo patto di cui non sapevano nulla. La città di Imola, medaglia d’oro al valore partigiano e paladina dei valori democratici non può anteporre ai diritti umani nessun patto, tantomeno il denaro. Dite che il patto va fatto per favorire una transizione democratica dell’Iran.. “Ma mi faccia il piacere!” direbbe Totò! Siamo al delirio di onnipotenza. Credete davvero che il comune di Imola convincerà l’Iran a diventare democratico? Sapete che il “riformista” Rouani aveva reintrodotto la lapidazione nel 2013 e ora è stato eletto al suo posto l’ultraconservatore Raisi, ex capo della magistratura, fautore di impiccagioni di tantissimi dissidenti politici. E’ stato eletto, tra una rosa di sette uomini, prescelti dal consiglio dei guardiani , di cui fanno parte 6 teologi nominati dall’ayatollah.. tanto per dare l’idea di chi comanda in Iran. La maggioranza di Imola ha poteri così miracolosi di convincere Ardakan a convertirsi al rispetto dei diritti umani e della democrazia? Avete letto l’art. 3 del patto ? Ve lo rileggo io… O siete ingenui o siete stolti. O probabilmente siete solo ipocriti e sottomessi , per non disobbedire, come invece dovreste, al partito che rappresentate e che sostenete.
Cercando di serrare le file per non contraddire il sindaco e il passo falso del rilancio del patto, cercate invano di arrampicarvi sugli specchi, facendo passare questa “porcata”, solo perché avete il numero per farla passare, ma non credo proprio ( o perlomeno lo spero ardentemente) che ne abbiate la convinzione. E mi rivolgo in primis alle donne del Pd, dalla quali mi sarei aspettata un sussulto di indignazione. Credete davvero, come sostenete nella mozione, che della vostra condanna riguardo il rispetto dei diritti umani importi al sindaco di Ardakan o al console iraniano?
O che importi al presidente di I.Pars che sta gongolando insieme ai partner iraniani per i futuri affari e i relativi profitti? La revoca di questo patto sarebbe un segnale di vero rispetto dei diritti umani e dei valori democratici da parte vostra, e i cittadini/e apprezzerebbero di più un passo indietro del sindaco che una fallace e arrogante presa di posizione. Diciamo al sindaco e alla maggioranza che errare è umano, ma perseverare è diabolico. Ma , dimenticavo, voi dovete solo obbedire al partitone, che può togliere benissimo la D e lasciare solo la P in grassetto maiuscolo, perché di democratico in questo modo non ha più davvero nulla.
(Marinella Vella, consigliera della Lista civica Cappello)
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