Sembrava che la notizia si smorzasse col passare delle ore. Invece il caso si impenna dopo la seduta del consiglio comunale di giovedì 17 e dopo altri articoli a corredo della notizia.

Su tutti, il caso della cessione delle quote di IF che appare molto forzata, sebbene le carte siano state preparate bene per l’operazione, rimane l’incognita Corte dei Conti, secondo Simone Carapia , che ci ha inviato un lungo dossier, spiegando come sarebbero “in difetto proprio per paure dell’ente governativo.” 
Il tema è proprio questo: Il Consorzio ha ceduto le quote di partecipazione che aveva nella società di promozione turistica IF, ente che avrebbe già ricevuto denaro pubblico attraverso il Comune di Imola negli anni scorsi, allo scopo della promozione del territorio.
Ora questa improvvisa operazione, a quanto si apprende non menzionata dal Presidente Bacchilega nella Commissione Bilancio di pochi giorni fa, è l’ultima di una serie di operazioni che hanno coinvolto il Consorzio. L’ente è al centro della bufera soprattutto dopo il prestito infruttifero di 1.200.000 € a favore di Formula Imola. Se fosse successo con Manuela Sangiorgi sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale. A sinistra,  Carmen Cappello, è come la voce fuori dal coro.
“Castellari si è meravigliato del nostro voto contrario” spiega l’ex Candidata a Sindaco – “e sebbene io sia stata una paladina delle partecipate, non possiamo permetterci di far passare operazioni finanziarie di dubbia regolarità a sostegno di spese enormi”.
Il più arrabbiato è Simone Carapia, che non accetta che si continui a fare “i manager fenomeni ma con i soldi pubblici”. Il consigliere commenta duramente “sul bilancio di Formula Imola sono continuamente intervenuti anche fuori esercizio con un bando da farabutti, mancava soltanto il nome Formula Imola tra i requisiti richiesti”.

Intanto il ConAmi è corso ai ripari inviando un comunicato dove si fa chiarezza sull’operazione:

“In merito ad alcuni articoli comparsi in data odierna sugli organi di stampa, riportanti la notizia della possibilità di cessione da parte del ConAmi delle proprie quote di partecipazione in alcune società territoriali, il Consorzio precisa che non si tratta di una “scelta” ma di un atto dovuto imposto dalla normativa applicabile alle società partecipate dagli enti pubblici.”

Carapia interviene a corredo dell’invettiva del consorzio, analizzando “l’espediente” – “servirebbe un’inchiesta per verificare se vi sia stata una qualche responsabilità degli amministratori che avrebbero dovuto temere quanto accaduto. ”  Ma chi comprerà le quote vaganti mollate da ConAmi in IF? “Ovviamente, non verrà chiamato Ungania per fare le perizia e fissare un prezzo per poi porle sul mercato. (Per sposare una figlia brutta bisogna darle una bella dote) commenta il Consigliere del Carroccio – “Montanari è scevro da responsabilità? La promozione del terriotorio già quasi inesistente chi la porterà avanti?”