Imola. “Suscita sconcerto e indignazione la notizia che tre classi del liceo Scientifico e una del liceo di Scienze Umane, dopo quattro anni dal Covid, siano ancora costrette a fare lezione dentro a dei container disfunzionali, mal arieggiati in estate e mal riscaldati in inverno, in più con la recente cattiva sorpresa della Legionella nell’acqua dei bagni. Probabilmente questa la goccia che ha fatto traboccare la sopportazione, già giunta al limite.” A dirlo è Marinella Vella, già insegnante e consigliera comunale della Lista Civica Cappello – “Finalmente si è levata la voce di una mamma e a seguire quella degli studenti e delle studenti. Ci si chiede dove fosse l’Amministrazione fino ad ora e perché non sia intervenuta per trovare una soluzione in altri spazi del Comune che senz’altro non mancano.”
“E il dirigente scolastico Nardiello” – affonda Vella – “bene avrebbe fatto a segnalare da tempo i disagi che sopportavano gli studenti e le studenti all’assessore Castellari, distratto evidentemente da altre cose ritenute più importanti. Non dimentichiamo inoltre che il Sindaco ha la delega alla Sanità e quindi doveva sentirsi coinvolto in primo piano nella faccenda. Non si può giustificare la situazione affermando che tra due anni sarà pronta la nuova sede liceale in viale D’Agostino. Questa situazione di disagio va avanti da quattro anni” – denuncia la civica – “e non è più sostenibile. Sorge il triste dubbio, o meglio l’amara certezza, che delle scuole, del loro decoro e della loro funzionalità, poco interessi a questa amministrazione, nonostante altre segnalazioni siano state fatte in sede consiliare anche dalla sottoscritta. Finalmente” – osserva- “l’utenza alza la voce”e rivendica il sacrosanto diritto allo studio, che non è solo libri e quaderni, ma anche apprendere in un ambiente funzionale e accogliente. Spero infine che il personale docente abbia fatto sentire la propria voce sulla questione e, se non lo ha fatto, che inizi a farlo ora!“
