La Procura di Ravenna ha effettuato un primo sopralluogo a Traversara, in particolare, come riferisce “Il Resto del Carlino”, il 21 settembre scorso il Pm di turno Francesco Coco, accompagnato dal comandante della locale Compagnia dei Carabinieri, si è recato nel paese piu colpito dagli ultimi eventi alluvionali; a Traversara l’argine del fiume ha rotto proprio in prossimità dell’abitato, sormontando dapprima per ore il fiume e poi rompendo gli argini, travolgendo la frazione con un impetuoso fiume di acqua e fango, che ha inondato le strade e danneggiato le case, costringendo gli abitanti a salire sui tetti per essere soccorsi.
Il sopralluogo del Pm potrebbe essere l’avvio di un’eventuale apertura di un fascicolo: nel caso dell’alluvione dei giorni scorsi, sotto la lente degli investigatori potrebbero finire proprio la tenuta delle opere realizzate dopo le ultime due alluvioni e gli accorgimenti adottati dopo le allerte meteo dei giorni scorsi. Ma soprattutto quelle immagini che colpiscono (e che hanno indignato molti) che mostrano l’alveo del Lamone completamente ricolmo di legname incagliatosi presso il ponte ferroviario di Boncellino: il sospetto è che tale situazione sia stata causata in buona parte dal legname accatastato dopo lo sfalcio effettuato lungo gli argini dei fiumi dopo l’alluvione dello scorso anno. Anche in questo caso, potrebbero esserci delle responsabilità da accertare per capire perché quel legname si trovasse ancora nei fiumi, diventando così un grosso pericolo alla luce delle piogge torrenziali che erano state previste.
Durante il suo sopralluogo, il Pm a un certo punto ha incrociato Michele de Pascale, Presidente della Provincia, sindaco di Ravenna e candidato alle prossime Regionali: una semplice coincidenza – ha spiegato quest’ultimo – verificatasi mentre anche lui era impegnato in un sopralluogo sempre a Traversara. Riguardo il tema degli sfalci, De Pascale ha precisato che la competenza “è della Regione: in quest’anno ha fatto tanta pulizia negli alvei: sul Montone con ogni probabilità è stata utile”. Su Marzeno e Lamone “erano in corso enormi cantieri di disboscamento: sono stati travolti anche quelli dalle acque”. Il che potrebbe aver contribuito all’enorme quantità di legname accumulata a Boncellino, con la conseguente alluvione nelle zone circostanti.
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