EDITORIALE.”Senza personale necessario puoi erogare adeguata assistenza? Si parla di una quarantina di posti letto in meno per garantire ferie e riposi, ma sono tagli estivi, per permettere le ferie come avviene ogni anno: tutto normale o un’emergenza che si protrae? Per gli stessi motivi ci sarebbe anche un’ambulanza ferma, “la 42”.
Sappiamo che da tempo il reperimento di organico, da parte dell’AUSL Imola, è una problematica seria. Se a ciò si aggiunge una politica aziendale che, per salvaguardare lo stesso personale, rischia di andare a discapito dei posti letto, allora il problema assume una valenza che deve destare attenzione.La rimodulazione dei posti letto, come spiega l’AUSL Imola – “avviene ogni estate, in relazione ad un calo fisiologico degli accessi e in ordine alla necessità di permettere ai dipendenti di usufruire delle ferie estive. Nulla di diverso da quanto avviene da sempre.”
Nei giorni scorsi FIALS ha emanato un lungo comunicato stampa dove veniva denunciata la gravità della situazione legata appunto alle poche nuove assunzioni e alle condizioni lavorative del personale presente. Sappiamo appunto, come del resto viene riferito dall’utenza, che l’organico in forza all’Ausl Imola fa il massimo e garantisce una qualità, in alcuni casi, sopra la media. Tuttavia, la medesima denuncia dello stesso sindacato autonomo, che si ripete non solo in mesi ma in anni, fa risuonare qualche campanellino d’allarme anche al di fuori di Viale Amendola.
IL DELICATO TEMA DEI POSTI LETTO
Negli ultimi mesi, specialmente in inverno ma, segnalazioni alla mano anche nelle scorse settimane, la disponibilità di posti letto in via Montericco costringerebbe persone in attesa del ricovero per troppo tempo in stand-by in Pronto Soccorso, con ore e ore di attesa. Premesso che viene fatto tutto il possibile dai “triagisti” e personale per garantire efficienza e rapidità nel collocare pazienti in reparto, e quindi “snellire” il PS, ma se i posti letto sono al di sotto della reale richiesta è necessario chiedersi se il tema del reperimento del personale nel nosocomio imolese sia di carattere “emergenziale” che debba iniziare a smuovere maggiormente anche le istituzioni extra-ospedaliere.Se poi a tutto questo, ci si va ad aggiungere il problema legato ai trasporti in corsia (i famosi barellanti) i quali a volte non riescono a coprire l’intero nosocomio, si crea un grave disservizio. Gli addetti al trasporto delle barelle, talvolta, proprio per queste difficoltà, non riescono a intervenire celermente in PS per trasportare l’utenza nei reparti. Tutto ciò varrebbe anche in altri reparti.
IL PERSONALE
Si parla di una quarantina di posti letto in meno da giugno a settembre, per carenza di personale infermieristico e per poter garantire le ferie a quello presente. Perchè allora “nessuno” viene a Imola? Secondo i dipendenti ci sarebbe una contrattazione decentrata pessima, pochi scatti anzianità, reparti poco interessanti dal punto di vista professionale (si parla di infermieri talvolta sottomansionati a fare gli OSS, come le pulizie in sala operatoria). Ma anche la questione “buoni pasto” ,ormai una regola in altre aziende. Vero è che vi è una mensa, ma senza incentivi mirati al dipendente, molti preferiscono Bologna o Romagna, oltre che ovviamente il privato.
Ormai, le aziende sanitarie, per attirare personale si inventano di tutto, come anche i rimborsi chilometrici per i dipendenti. A Imola, pare ci sia un’ambulanza ferma per mancanza di personale (la “42) e dal primo agosto ci sarebbe stata la possibilità della riduzione di 4 posti letto in semi-intensiva per mancanza di infermieri.
Insomma, il quadro che si delinea è quello che senza il personale necessario non puoi erogare adeguata assistenza. E se lo fai, ti assumi rischi di commettere errori.
A questo link vi sono tutti i bandi aperti per le assunzioni
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