La campagna elettorale dozzese riserva ancora delle sorprese e questa volta quanto si registra ha dell’incredibile. Nei giorni scorsi sono comparsi numerosi cartelli con la medesima scritta “NO RIFIUTI A DOZZA”. Prevalentemente, le affissioni comparivano in alcune proprietà private, all’interno di corti o giardini privati, da parte degli abitanti che volevano dimostrare il loro dissenso all’insediamento del nuovo impianto di Soil Washing presso l’ex Martelli. Questa circostanza, occorre segnalare, è stata pratica comune anche a Imola durante le proteste per l’isola ecologica a Montericco e per il sopralevamento della discarica Tre Monti. E in quelle occasioni non si era mai registrato un evento simile.
A Dozza i cartelli sono comparsi “come funghi” in diverse abitazioni del centro abitato, sia nel borgo che attorno al paese. Ma a lasciare di stucco è quanto avvenuto pochi giorni dopo: il 21 aprile, segnalano i cittadini, a Dozza si sarebbero presentati alcuni agenti della Polizia Locale, che avrebbero intimato informalmente alcuni cittadini di togliere i cartelli, facendo appello – solo oralmente- “all’articolo 18 del Regolamento Comunale di Polizia Urbana oltre che l’art 23 del Codice della Strada.


L’ingegner Francesco Urbano, Presidente del ‘Comitato Cittadini Borgo di Dozza e Toscanella’, ha chiesto spiegazioni per iscritto al Comando di Polizia Locale, segnalando come “l’art. 23 del Codice della Strada e l’art. 18 del Regolamento Comunale di Polizia Urbana sono norme inconferenti e inapplicabili al caso in questione perché la prima norma riguarda “Pubblicita’ sulle strade e sui veicoli” la seconda regola è relativa a scritte su edifici e muri e
“affissioni fuori dei posti per essi assegnati e preventivamente autorizzati”, caso che lo stesso I.C.A. S.r.l. , ente preposto, ha dichiarato non essere quello di specie, e ha appunto dichiarato non esservi alcuna formalità da compiere.

Del resto” -aggiunge Urbano – “una diversa interpretazione sarebbe totalmente in contrasto con le norme costituzionali quali l’art. 21 sulla libertà di manifestare il proprio pensiero e l’Art. 42 sulla proprietà privata.”
“A conferma” – ricostruiscono dal Comitato – “si evidenzia che non esiste contenzioso giurisprudenziale in merito perché evidentemente a nessun cittadino è mai stato vietato di apporre cartelli sulle proprie case quali a titolo esemplificativo, quelli che invocano la pace, o quelli che durante la pandemia auguravano “andrà tutto bene” o da ultimo i cartelli apposti durante la protesta degli agricoltori (anche all’ingresso dell’A14 a Castel San Pietro Terme).
“Chiediamo pertanto al Comandante della Polizia Municipale Circondario Imolese” – concludono –“di chiarire internamente la grave posizione verificatasi e di comunicare al Comitato la posizione ufficiale del proprio corpo e al Sindaco Albertazzi, garante dell’Ordine pubblico, di prendere una netta e chiara posizione a tutela dei propri cittadini che liberamente intendono manifestare il proprio pensiero, come costituzionalmente garantito“.

Replica del Comando di Polizia Locale in merito alla richiesta di alcuni agenti circa la rimozione di alcuni cartelli con la scritta “NO RIFIUTI A DOZZA” da alcune proprietà private nel comune di Dozza:

“Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto tre lettere regolarmente protocollate di cittadini che lamentavano il fatto che il borgo fosse deturpato dalla presenza di questi cartelli” – segnala il Vice-Comandante Ceroni – “specialmente dal centro storico. Come Polizia Locale non ci possiamo voltare dall’altra parte e abbiamo agito nel modo più opportuno, esortando i cittadini che li avevano esposti – sopratutto quelli prospicienti a edifici storici – abbiamo detto loro che occorreva rimuoverli poiché non autorizzati. Qualcuno li ha tolti altri no” – aggiunge il Vice-Comandante della Locale – “L’idea non era quella di sanzionare ma di rendere informati i cittadini circa il regolamento di polizia urbana di Dozza, art.18, che prevede come tutti i manifesti siano autorizzati, e tutti e due gli articoli (articolo 18 del Regolamento Comunale di Polizia Urbana oltre che l’art 23 del Codice della Strada) – citano come questi manifesti non debbano essere visibili dalla strada. E’ previsto” – sottolinea – “che ne venga chiesta l’autorizzazione, se qualcuno li attacca essendone sprovvisto sarebbe prevista una multa. Noi abbiamo fatto un giro e li abbiamo gentilmente avvisati, cercando di agire col buon senso, dicendolo anche due volte a qualcuno. Ancora” rende noto Ceroni – “non abbiamo elevato nessuna sanzione, da parte della Polizia Locale non potevamo fare diversamente, anche se ovvia che chi stia protestando voleva lasciarlo su.”