RIQUALIFICAZIONE GIARDINI DI SAN DOMENICO: NELLA DELIBERA DI GIUNTA SI LEGGE “LA RIMOZIONE DELLA FONTANA PRESENTE CONSENTIRÀ L’UTILIZZO DELLO SPAZIO PER ATTIVITÀ CULTURALI LEGATE AL MUSEO E AL RISTORANTE.” POTREBBE TROVARE SPAZIO IN UN ALTRO PUNTO SEMPRE ALL’INTERNO DEI GIARDINI? Probabilmente verrà attuata la soluzione piu condivisa dagli enti coinvolti.Nel giardino verrà implementata la componente arborea, arbustiva e prativa nel rispetto del senso storico del luogo.

IL PROGETTO
La riqualificazione del Giardino San Domenico. il restauro dei gardini mediante un ridisegno generale degli spazi, al fine di facilitare e implementare l’accessibilità da parte deii fruitori nell’ottica di sostenibilità ambientale, grazie anche all’ausilio di pavimentazioni permeabili. Per quanto riguarda la componente vegetale , verrà implementata la componente arborea, arbustiva e prativa nel rispetto del senso storico del luogo, dei manufatti e delle attività presenti. La pavimentazione davanti al Museo vedrà una nuova pavimentazione con lastre in pietra arenaria. La ridefinizione degli elementi di arredo e la ristrutturazione degli impianti di irrigazione e inserimento di nuovi corpi illuminanti.
LA FONTANA

Quale sarà il futuro della fontana in ghisa posta davanti all’ingresso dei Musei di San Domenico? Ubicata da anni nei giardini pubblici di S. Domenico, la fontana dai quattro leoni, agli inizi del ‘900 si trovava nell’allora Piazza delle Erbe .
La sua ubicazione, nel contesto dell’imminente riqualificazione, vedrà lo spazio di fronte al ristorante valorizzato per eventi culturali. E la fontana potrebbe rimanere nell’esatto punto attuale oppure, si dice, essere spostata ma sempre rimanendo all’interno del contesto dei Giardini.

Il Comitato Amici di San Domenico, al momento è in attesa di valutare la soluzione e proposta migliore da formulare al Comune: l’ago della bilancia, nel Comitato, propenderebbe in favore di lasciare in quel punto il reperto, sebbene qualche componente ritenga che attiri troppi piccioni. Ma ciò dipende da molti fattori e dalle decisioni che verranno concordate fra tutti gli enti coinvolti – (Soprintendenza, Comune, Comitati) ma anche l’associazione Scarabelli che sicuramente potrebbe fornire un parere utile.
E quella fontana, che al momento non eroga più acqua, è la famosa fontana dell’illustre concittadino – scienziato, archeologo, filantropo, Primo sindaco di Imola dopo la fine del Regno d’Italia e Senatore, Giuseppe Scarabelli, che pagò di tasca sua la fontana. La storia:

LA FONTANA DI SCARABELLI: LA STORIA

Giuseppe Scarabelli era conscio della responsabilità nel dover garantire ai propri concittadini il bene più prezioso ovvero quello relativo alla salute pubblica. Anche alla luce dei ricorrenti casi di colera del 1855 e 1876 oltre che all’endemica diffusione del tifo, si adoperò inizialmente per rilevare le fonti di acqua malsana, avendo in essa compreso la causa scatenante delle epidemie. Poi fece individuare alcuni pozzi che erogavano acqua infetta da dove i cittadini attingevano acqua per bere. Previa un’analisi della sua salubrità e qualità, individuò acque in maggior profondità, studiò come portarle in superficie grazie agli studi stratigrafici del suolo imolese. Capì che intercettando la falda avrebbe permesso la risalita spontanea e lo zampillo fuori terra. I fondi vennero erogati dalla Cassa di Risparmio di Imola , Scarabelli fece scavare un pozzo artesiano di ben 136 metri. Si riusci da li a erogare acqua alla velocità di ben 70 litri al minuto, direttamente attingibile dai cittadini. La fontana venne posizionata nell’angolo sud-est in Piazza delle erbe, ove rimase funzionante per molti decenni. Da tempo si trova all’interno dei Giardini di San Domenico, tra il ristorante e l’ingresso dei Musei Civici.