L’ANDREA MODA, LA SCUDERIA PIÙ PAZZA DI SEMPRE, AL GP DI SAN MARINO 1992 (DOVE NON SI QUALIFICO’)


” Imola 1992. Durante le prove a Moreno si staccò il coprimotore della monoposto mentre viaggiava a 300 all’ora su un rettilineo…portandosi via l’alettone posteriore. A quella velocità la macchina divenne una saponetta, ma Roberto riuscì a domarla. Tornò nei box incazzato come una iena, sbraitando contro tutti. Mentre alcuni di noi furono mandati a recuperare l’auto, io venni mandato nella sala regia che si trovava in una torretta, per andare a recuperare il video a circuito chiuso dell’incidente, per capire bene cosa fosse successo…Salii le scalette e mi fermai davanti alla porta in attesa di avere il permesso di entrare.

Dopo qualche secondo sentii arrivare qualcuno alle mie spalle…mi voltai…

Era Ayrton Senna. Abbozzai un saluto… lui sorrise ma…iniziò a girarmi intorno guardando il mio completo nero della Andrea Moda…in un silenzio imbarazzante mi scrutava tra il divertito e il curioso…non capivo se mi stesse prendendo per il culo o se fosse veramente attratto dal mio look…

Non sapevo cosa fare…guardava me e poi guardava la tuta, il logo, le scarpe sporche della Dribbling…poi all’improvviso si aprì la porta della sala regia, un signore mi diede una cassetta…e l’incantesimo svanì…ringraziai…mi girai un’ultima volta verso Senna, che continuò a guardarmi fino a che non scesi le scalette…

Passando davanti all’auto di Moreno raccolsi un pezzo in fibra di carbonio rimasto in terra e lo portai con me. Dopo 30 anni quel pezzo, che feci poi firmare da Moreno, fa ancora parte della mia vita. Così come quel bizzarro incontro ravvicinato con il più grande pilota di sempre”
(Tury Team andrea Moda 2023)
da “Last and Furios”

LA STORIA DI ANDREA MODA FORMULA – LA SCUDERIA PIÙ PAZZA DI SEMPRE

E’ il 1991 e Andrea Sassetti, istrionico imprenditore del ramo calzaturiero, inizia a pianificare la discesa in campo dell’Andrea Moda nel Circus.
E c’è anche un po’ di Imola nella nascita del più folle team di Formula 1. Nella primavera del ’91, prima del GP di Montecarlo,a un tavolo dell’hotel Molino Rosso si tiene un summit per definire i più importanti dettagli sulla nascita del Team.
L’occasione si fece ghiotta quando ad Andrea Sassetti si delineò l’ipotesi di acquisire la Coloni, scuderia ormai in odor di fallimento che non avrebbe più partecipato al Campionato successivo. E’ il 1992 e nasce così il mito della “Andrea Moda Formula”. Andrea Sassetti riesce cosi a coniugare in un’unica operazione tutti i suoi sogni: quello di una squadra corse e pubblicizzare il suo marchio di calzature in tutto il mondo.


Ma l’avventura parte male: la vettura progettata non era stata ancora completata e in fretta e furia il team dovette riadattare la vecchia Coloni unendola col retrotreno della Dallara per poter gareggiare in Sud Africa, prima tappa della stagione.
Da lì in poi l’Andrea Moda mostrò la livrea che la renderà un’icona: una scocca di colore completamente nero, ricoperta solo da qualche improbabile sponsor. Ma il team marchigiano iniziò a fare i conti con la grande inesperienza e sfortuna: dalla squalifica al primo Gp in Sud Africa per il mancato pagamento della extra-tassa di iscrizione sui nuovi team; dal mancato arrivo delle attrezzature per poter assembleare il veicolo nella seconda tappa del Mondiale in Messico.

All’uscita di entrambi i piloti, Caffi e Bertaggia, a seguito dei malumori crescenti nel Team. In Canada non arrivarono i motori: al pilota Moreno venne prestato un propulsore dalla Brabham. In Francia i Tir della squadra vennero fermati a causa di uno sciopero dei camionisti, cosa che non gli permise di raggiungere l’autodromo. La discesa in pista in Gran Bretagna con le gomme rain, nonostante fuori ci fosse il sole. Il sipario si abbassò definitivamente in Belgio, quando Sassetti venne arrestato nel paddock dalla gendarmeria belga, a favor di telecamere, in seguito a un’accusa di fatture false. Un’inchiesta partita dall’Italia sollecitata da un mandato internazionale, poi disattesa nei fatti. E infine, la definitiva squalifica a Monza per il danneggiamento della reputazione del Circus.

Sassetti però non si arrese nemmeno questa volta. Depositò una richiesta formale alle autorità italiane: con un “blitz” notturno nel circuito brianzolo, un camion del team tentò di fare ingresso nel paddock impugnando l’ordinanza rilasciata dal Tribunale. La FIA però schierò tutti i suoi legali e non permise all’Andrea Moda di entrare in circuito.

L’unico acuto, memorabile, avvenne al Gp di Montecarlo, quando Roberto Moreno riusci a qualificarsi alla gara, riuscendo a rimanere in pista 11 giri prima di un ritiro per via della rottura del motore.

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