Moraduccio (Firenzuola). L’avvio del cantiere per il suo recupero aveva colpito molto la comunità imolese e firenzuolina. Proprio in concomitanza con il nostro speciale video, nell’estate del 2022, in cima a quello spettacolare pendio che domina la Valle del Santerno all’altezza di Moraduccio, c’era un fermento di ruspe e operai. Alcuni edifici sul perimetro esterno mostravano già i primi segni di un recupero quando, inaspettatamente, qualche mese più tardi tutto si era fermato. La voce inizia lentamente a circolare e ancora oggi, due anni dopo, nel cantiere non si muove una foglia. La conferma arriva da Giampaolo Buti, Sindaco di Firenzuola: “i lavori si sono interrotti, noi avevamo rilasciato tutta una serie di permessi ed effettivamente i lavori erano iniziati. Ma poi pare ci siano stati dei contenziosi con le ditte coinvolte. Insomma, lì è tutto fermo. Io ho un brutto presentimento” – ammette il riconfermato Primo Cittadino firenzuolino – “ovvero, che sia andato a vuoto anche questo tentativo di recupero del borgo. Loro – i proprietari – dovevano restaurare gli edifici al grezzo: sono partiti ma hanno litigato con le ditte quasi subito. E hanno interrotto” – ma anche dall’ufficio tecnico fanno sapere come –“le pratiche in Comune non erano ferme e probabilmente si tratta di problematiche inerenti la proprietà”.
Effettivamente, a confermare che i problemi arrivano dalla proprietà è lo studio tecnico bolognese che ha collaborato nello stilare il progetto di recupero: “ci sono dei problemi di carattere economico da parte del committente,che non riesce più a far fronte alle spese: per cui stiamo rimodulando un po’ tutto.“
IL PROGETTO DI RECUPERO – UN RESORT DI LUSSO
Il progetto prevede la ristrutturazione dell’intero caseggiato, composto da una quindicina di fabbricati, tra cui la chiesa. Gli edifici, a seconda dello stato in cui versano, “subiranno una completa demolizione e ricostruzione mediante muratura armata o lavori per il raggiungimento dell’adeguamento sismico preservando i paramenti murari esistenti. Scopo di tale progetto è il mantenimento dell’aspetto originario del borgo, cittadina di frontiera edificata nel IX secolo e abbandonata alla fine degli anni ’50 del novecento”.
A curare l’importante ripristino in un progetto ‘pilota’ è lo studio imolese ArkLab, in cui nel rendering mostra la futura destinazione d’uso del borgo, che sarebbe dovuto diventare un resort dotato di molti servizi, che avrebbero conservato se non valorizzato l’antico aspetto di Castiglioncello: “Appartamenti, agriturismo, albergo diffuso” – sono solo alcuni dei luoghi che avrebbero dovuto vedere la luce tra le rovine del borgo abbandonato dagli anni ’50, come mostra il rendering- “residenze, welness, piscine, un lido attrezzato e una ippovia, un ristorante e il parcheggio”.
Nel progetto, si apprende – “è stata data grande attenzione al rispetto della storicità dei luoghi, sia nella fase di consolidamento strutturale, realizzato con materiali non invasivi, mediante l’uso di tecniche costruttive e materiali tradizionali, sia nella rifunzionalizzazione e riorganizzazione degli spazi per dotare gli edifici di tutti i comfort necessari, sempre nel rispetto delle tipologie edilizie, per mantenere intatto lo spirito dei luoghi. “
LA NOSTRA STORIA – IL DOCUMENTARIO
Abbiamo cercato di ricostruire, proprio all’epoca in cui cominciarono i lavori di ripristino del borgo, la misteriosa storia di Castiglioncello.
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