L’introduzione della tariffa corrispettiva puntuale sui rifiuti indifferenziati potrebbe penalizzare chi utilizza pannoloni, pannolini e assorbenti igienici. Molte donne e molte anziani (e non solo quelli). Per tutta questa fascia di utenza sarebbero garantite ulteriori 550 aperture gratuite (all’anno). Sono sufficienti? Il calcolo è semplice: per chi deve conferire pannoloni e assorbenti sono a disposizione ulteriori 11.000 litri annuali – gratuiti – a persona che, diviso 20 (che sono la capacità del sacchetto) producono 550 conferimenti . Chi vive con una persona che ha problemi di incontinenza deve potersi recare ai cassonetti almeno due volte al giorno. E in questo caso la somma darebbe il risultato di 730 aperture annue, quindi 180 saranno a pagamento? Senza contare che non è chiara la spesa di ogni futura apertura extra. Al momento Hera non avrebbe provveduto a inserire in città “Ecoisole” per la raccolta dei pannolini e pannoloni. Cosa che viene fatta, ad esempio, in città come Padova, Macerata e altre realtà. Esistono insomma cassonetti appositi – segno di civiltà del resto- per poter gettare tranquillamente assorbenti igienici, pannoloni e pannolini.

E a Imola, per fruire delle aperture aggiuntive gratuite per chi necessita di gettare pannolini occorre fare richiesta a Hera corredandola con un documento comprovante la necessità di ricorso ai presidi.
E quindi, c’è chi ,oltre al tempo da perdere, invoca il rispetto della propria privacy (è corretto per la privacy, da parte di Hera, chiedere di comunicare il proprio stato di salute?)
Non si può chiedere a queste famiglie di tenersi in casa questo rifiuto a lungo, magari per poterlo gettare assieme al restante indifferenziato. E non si può certo chiedere loro di pagare per smaltire le deiezioni che chi non ha questi problemi risolve semplicemente recandosi in bagno.