CAU: ROBERTO PIERALLI, SINDACATO SNAMI E-R: “A IMOLA SI E’ FATTO CIO’ CHE SI POTEVA. MA IL PROBLEMA E’ CHE IL CAU E’ SCOLLEGATO DAL SISTEMA DI CURE PRIMARIE”


Dott. Pieralli, che giudizio da alla scelta di ubicare il CAU imolese p.sso l’ospedale vecchio?
I vertici dell’azienda ne dovevano aprire uno e hanno scelto, di fatto, di sostituirlo con la continuità assistenziale. Hanno fatto ciò che potevano. Ma il problema è che le esigenze dell’utenza dovrebbero essere gestite dai medici di base.
I medici di base nel week- end non ci sono e molti di loro non rispondo al telefono, sono ormai oberati di lavoro….
Il problema che questi servizi – come il CAU – sono scollegati dai medici di famiglia. Non va smontato tutto il sistema di cure primarie. Invece che sentire il tuo medico tu vai sa uno che è in turno in quel momento. Il proprio medico di base é legato al territorio, questi sono tutti specializzandi. A Imola, diversamente da Bologna, c’era già col personale stabile.
E le guardie mediche?
La guardia medica è un livello di assistenza primario. Sappiamo che prima faceva risposta telefonica e visita a casa.
Un momento. E’ cosa abituale che la guardia medica si rechi al domicilio o ci sono difficoltà?
La visita domiciliare è giustificabile soltanto se il paziente non è trasportabile.
Oppure certe volte bastano i consigli telefonici. Di fatto i pazienti che dovevano andare in guardia medica per prestazioni di guardia medica, in teoria nell’accordo sottoscritto a Imola, oggi sono indirizzati agli ambulatori di Castel San Pietro e in Vallata.

Come funziona, nello specifico?
Il CAU fa ciò che faceva la guardia medica. Soltanto che la guardia fa di più, come i certificati medici di malattia, ad esempio. E il CAU non fa ripetizione delle ricette.
Forse a Imola ci ritroveremo con i medici che faranno sia guardia medica che Cau. L‘Azienda ha riempito un luogo che c’era già, mettendo apparecchiature mediche in più.
Ho visto della recente polemica fra il vostro sindacato e il Presidente della Regione Donini. Insomma, i CAU non vi vanno proprio a genio..
I CAU non sono il male assoluto, ma questo servizio sta alle cure primarie come il fast-food sta al ristorante stellato. Il tema è che chi lavora al CAU deve conoscere il sistema di cure primarie dove lavorano .Andrebbe messo tutto in rete.”