CANALE DEI MOLINI, IL RICORDO DI PAOLO VISANI SULLA STORIA DELLA MILLENARIA OPERA IDRAULICA DEL NOSTRO TERRITORIO
LE FOTO INEDITE CHE GENTILMENTE CI FORNISCE NICOLETTA, CHE RITRAGGONO I SUOI GENITORI AL LAVATOIO DI VIALE SAFFI (BOCCIOFILA) SIAMO ATTORNO AL 1985



“Fino all’età di 12 anni abitavo in via degli Orti, in prossimità del canale” – racconta Paolo Visani, apprezzato narratore dei luoghi del nostro territorio – Ho dei bellissimi ricordi di quando in estate insieme ai miei amici si andava a fare il bagno nel canale“
“L’acqua allora era pulita, con dei luoghi dove ci si poteva anche tuffare..E per noi era un divertimento continuo” – aggiunge – “Il Canale dei Molini di Imola è un’opera idraulica millenaria. Prima che sul suo corso fossero installati i mulini il canale fungeva infatti già da idrovia per il trasporto delle merci con piccole imbarcazioni.“
“Molto probabilmente” – prosegue Visani -“il canale è un’opera romana ripristinata nel VI secolo dai monaci Benedettini. Nel suo tracciato a nord di Imola..si innesta..infatti..su quella che un tempo era una chiavica fiancheggiante il cadine massimo..ovvero l’attuale Selice..facendo così parte integrante della centuriazione”



“Fin dalle origini il canale doveva servire a svariati usi” – ricostruisce – “come struttura difensiva dell’abitato di Imola..per bonificare i terreni depressi e paludosi e per la navigazione e per esigenze artigianali e manifatturiere“
“Oggi il Canale parte dal Santerno, 9 km a monte di Imola in località Chiusa. Scorrendo poi quasi parallelo al fiume fino a Imola..dove si separa in due rami..che la circondano, per poi ricongiungersi a valle e proseguire affiancato alla via Selice“



“Attraversa poi Massa Lombarda, San Patrizio, Conselice, Lavezzola per un totale di 40 km. Nel suo lungo viaggio il Canale continua ad adempiere una duplice funzione: industriale e agricola..
“La prima” – rammenta Visani – “è data dal gran numero di mulini da grano (un tempo venti, di cui oggi sedici ancora esistenti) sorti sul canale; la seconda..quella agricola..col passare del tempo ha assunto un ruolo sempre più importante..”
“Oggi il percorso ha acquisito, inoltre, una significativa valenza ambientale e paesaggistica” – conclude – “da un lato per gli edifici di archeologia industriale che si incontrano sul suo percorso (mulini..lavatoi..) come quello di Massa Lombarda oggi utilizzato come cornice di eventi culturali..cartiere..zuccherifici)..dall’altro per il lungo percorso fruibile a piedi o in bicicletta immersi nella natura“.
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