nella foto sopra: la simulazione dell’opzione di intervento “2BIS”

ASSE ATTREZZATO NORD-SUD, LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
La soluzione condivisa è quella individuata come “Soluzione 2 bis”.
PANIERI: “abbiamo svolto una serata di partecipazione e dialogo attorno ai lavori di completamento della bretella e la risposta da parte della cittadinanza è stata molto rilevante e attenta”
IL COMITATO “STRADE FUTURE”: “Riteniamo sensato procedere oggi per non perdere l’occasione”

Imola. Nella serata di lunedì 23 ottobre al CS la Tozzona, l’amministrazione comunale ha presentato ai cittadini le alternative progettuali sull’ultimo tratto di asse attrezzato.
“I costi delle materie prime, come abbiamo appreso, sono aumentati. Costruirla come era stato proposto dalla giunta 5 stelle ad oggi è impensabile” – ricostruisce Griguoli, Presidente del Comitato “Strade Future”- “i tempi sono cambiati e pensare a una sola corsia per senso di marcia non permetterebbe ai mezzi di soccorso, qualora si verifichi un incidente, di intervenire in piena sicurezza. Così sarebbe fatta già indietro di vent’anni. Ad oggi invece” – fanno il punto da Strade Future – “è vagliabile a due corsie per ogni senso di marcia. Però, nel caso si procedesse con un intervento di tipo “scatolare” come era originariamente stato pensato, arriveremmo ai 30 milioni di costo, rispetto ai 18 che avremo a disposizione da autostrade. Sarebbe un salasso.

“Il nodo ad oggi, è se alla comunità convenga o meno decidere se fare o meno l’ultimo tratto” – ricostruisce il Presidente del Comitato – “riteniamo sensato procedere oggi per non perdere poi questa opportunità, valutando nel tempo interventi mirati di fono-assorbenza per il rumore, mitigazione con del verde, collegamenti e riqualifica del parco adiacente; il tutto” – continua Griguoli – per rendere meno impattante l’opera. Abbiamo sempre chiesto all’amministrazione di fare qualcosa che non tagliasse a metà la Pedagna e l’opzione dello scatolare era altresì importante per salvaguardare i residenti. Con quel che abbiamo sul tavolo” – ammette però – non si riesce a fare purtroppo. Ma verranno realizzati due ponti pedonali e forse uno carrabile: in questo modo si tratterebbe a tutti gli effetti di un’opera importante.” – precisa – “Con un intervento “scatolare” ci sarebbe poi da affrontare anche il delicato tema delle fogne della Pedagna che attraversano quel punto in profondità. Con lo scatolare dovresti spostarle, con due milioni di costi aggiuntivi e un anno e mezzo di ritardo sui tempi iniziali.” – aggiunge Griguoli -” Consideriamo che se oggi diciamo sì, partiremo nel 2026: poi vi è l’iter burocratico, le verifiche contrattuali, eccetera. Se si dice no tocca attendere altri vent’anni. Noi” – concludono dal Comitato– “chiederemo di tenere monitorata la situazione dell’inquinamento sia acustico che atmosferico. Occorre salvaguardare il quartiere, creato senza l’idea di questo tipo di arteria. Si tratta però di un collegamento ideale per alleggerire il traffico pesante, che ci auguriamo venga convogliato qui, evitando le strade cittadine, del quartiere Pedagna, che altrimenti diventerebbero pericolose.