Il nuovo sistema di conferimento dei rifiuti in Vallata del Santerno è partito da qualche mese con un percorso più che travagliato sul quale, riferiscono gli amministratori, nulla potrà cambiare.” -fanno sapere dal Movimento -“A seguito dei disagi che tutti i cittadini hanno toccato con mano e per raccogliere le loro lamentazioni, il Comune di Casalfiumanese ha organizzato un confronto pubblico.”

L’assessore Silvano Casella ha ammesso che vi sono criticità – solo parzialmente risolte – legate al malfunzionamento dei cassonetti dell’indifferenziata, così come ha confermato la scarsa qualità di alcuni componenti strutturali dei nuovi cassonetti che utilizzano la carta smeraldo.

I cittadini hanno chiesto di poter avere nuovamente la consegna dei sacchi per la raccolta della carta (servizio ora sospeso)” – ricostruiscono i consiglieri Sarti e Malasomma – “hanno segnalato la ridicola qualità dei sacchetti per l’organico, hanno chiesto l’ampliamento dell’orario dell’isola ecologica, si sono lamentati per la mancata pulizia dei cassonetti con relativi cattivi odori.

Erano presenti anche titolari di attività di ristorazione che hanno fatto presente la frequente impossibilità di conferire ingenti quantità di rifiuti a causa dei cassonetti sempre pieni.”– continuano i due esponenti del M5S -“C’era chi ha rappresentato, con molta indignazione, il fatto che il lettore delle tessere da utilizzare per l’apertura dei cassonetti, sia collocato troppo in alto, in una posizione che impedisce l’accesso a molti cittadini, costretti così a lasciare i rifiuti a terra, rischiando ingiuste sanzioni.”

Idem se il cittadino è un disabile.E’ stato fatto presente che l’isola ecologica ha ristretto la tipologia di rifiuti conferibili e il cittadino può trovarsi nella condizione di non poter smaltire prodotti chimici o similari (es: vetroresina) che finiranno così nell’indifferenziato , con conseguente danno ambientale.

La Sindaca Beatrice Poli ha riferito che nessuna delle richieste avanzate troverà accoglimento, in quanto non previste in gara d’appalto e ha preso nota dell’elenco dei disagi.

In buona sostanza abbiamo appreso che questo nuovo sistema messo a punto da Hera/Atersir, – che avrà una durata monstre di ben 15 anni – ha richiesto anni di incontri per la sua messa a punto, ma se pensiamo alle conseguenze, cala una sconfortante tristezza.

I tecnici di Hera, durante la presentazione di questo nuovo sistema, avvenuta nel gennaio scorso, riferirono che il sistema di raccolta precedente (presentato ai tempi della Sindaca Gisella Rivola come ottimale) fu un sistema sperimentale che aveva fallito.

Allora diciamo pure che questo nuovo servizio che stiamo subendo (fatto salvo per gli sfalci e l’organico) ricalca i disagi già patiti nei sette anni scorsi.

Anche oggi assistiamo infatti a cassonetti danneggiati, sporchi, spesso pieni, a volte non funzionanti e circondati da rifiuti di ogni genere abbandonati a terra, in un clima di degrado sconcertante.

Noi rimaniamo dell’idea che il sistema di raccolta porta a porta (utilizzato con soddisfazione da milioni di italiani) risolverebbe moltissimi problemi, primo fra tutti la qualità e la percentuale della raccolta differenziata.

Per lo meno, si poteva rispettare la legge regionale N°16 del 2015 che obbligava i comuni ad applicare la tariffazione puntuale entro il 2022, incentivando così la differenziazione. E invece no, il nulla, ci si preoccupa solo di togliere i rifiuti abbandonati dalla vista dei cittadini, per nascondere i segni tangibili dell’ennesimo fallimento, incrementando gli utili degli azionisti di Hera.”

La realtà emersa con chiarezza è che per sfuggire alla morsa di Hera/Atersir” – concludono Sarti e Malasomma – “ai nostri amministratori servirebbero una precisa volontà politica e qualche competenza.I fatti dimostrano che non esiste nulla di tutto ciò.