«Occorre un piano definito per ricostruire e ripartire», il Presidente Panieri e i Sindaci del Nuovo Circondario Imolese scrivono al commissario Figliuolo

Nella lettera vengono sottolineate le maggiori criticità a oltre tre mesi dall’emergenza alluvionale

Il Presidente del Nuovo Circondario Imolese e sindaco di Imola, Marco Panieri, insieme ai Sindaci degli altri nove Comuni del NCI, ha scritto una lettera al Commissario straordinario per la ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo e al sub-commissario e presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, al fine di sollecitare nuovi aiuti in merito alle maggiori criticità ancora in essere, tre mesi dopo l’emergenza alluvione.

La lettera, inviata in vista del tavolo tecnico del 31 agosto, si concentra in particolar modo sui risarcimenti per famiglie e imprese: «Servono misure integrative a quelle già messe in campo, risorse ulteriori da distribuire con modalità chiare e semplici e in tempi congrui alla tipologia di intervento – si legge nel testo -. Il termine fissato a fine ottobre per la rendicontazione del contributo di immediato sostegno, per esempio, risulta non adeguato in ragione dell’impossibilità per molte famiglie di completare i lavori di ripristino e di pagarli entro la scadenza fissata. Il clima di incertezza che accompagna la fase post emergenziale acuisce l’esasperazione di famiglie e aziende che non hanno prospettive certe sulla ripartenza. Il danno economico si somma al danno morale e trasforma la resilienza e lo spirito di comunità che ha caratterizzato le prime settimane dopo l’alluvione, in rabbia e pressione sociale».

Viene richiesta da parte di Panieri e dai Sindaci del Circondario, inoltre, una ridefinizione del quadro normativo per consentire l’esenzione totale dal pagamento delle utenze per i mesi di non usufrutto delle proprie abitazioni e/o imprese.

Per quanto riguarda le perizie, Panieri e i Sindaci sottoscrivono quanto già espresso da altri territori e dagli Ordini e collegi professionali «occorre individuare al più presto le modalità e i parametri necessari per la compilazione delle perizie asseverate, concordando uno schema peritale che agevoli una snella redazione delle valutazioni economiche dei danni, con parametri di veloce comprensione e inserimento, e al contempo di altrettanto semplice verifica da parte delle amministrazioni pubbliche. Inoltre preme evidenziare la necessità di individuare una procedura per la gestione delle frane nel territorio collinare e montano. Nel NCI sono state censite oltre 250 frane (di cui 180 solo nei Comuni della Vallata). L’entità delle frane più significative, che spesso insistono su terreni privati e che coinvolgono più soggetti, necessita di un coordinamento e di una gestione unitaria che non può essere delegata solo al privato. Occorre definire una procedura chiara di gestione di questi casi».

Anche per il patrimonio pubblico non mancano le criticità: «I nostri Comuni hanno anticipato le spese di somma urgenza e hanno subito essi stessi danni al patrimonio che sono stati censiti, come da indicazioni ricevute dall’Agenzia regionale di Protezione civile, ma per i quali non si è ancora ricevuto alcun riscontro – scrivono il Presidente del NCI Marco Panieri e i Sindaci-. Abbiamo strade, infrastrutture, fiumi che necessitano di interventi di ripristino e riparazione per i quali non abbiamo ulteriori fondi da destinare e non conosciamo le eventuali modalità di sostegno alla ricostruzione da parte della struttura commissariale».

Inoltre, sempre sul fronte della pubblica amministrazione e dei suoi fabbisogni, nella lettera viene ribadito come il personale del Circondario Imolese e degli enti comunali non sia sufficiente a sopperire alla mole di attività integrative determinate dalle procedure di rimborso, ricognizione danni e ricostruzione.

La lettera si conclude con un appello accorato che riguarda una tematica fondamentale per il Nuovo Circondario Imolese: la previsione di un piano concreto di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio: «La messa in sicurezza dei fiumi e degli argini è una priorità da perseguire. Crediamo occorrano interventi urgenti di pulizia dei fiumi e degli alvei, di rafforzamento di alcuni tratti arginali lesionati dopo gli eventi di maggio 2023 in vista dell’arrivo della stagione autunnale-invernale– è scritto nella lettera -.  Occorre, allo stesso tempo, definire insieme un percorso che possa consentire di intensificare l’impegno sugli interventi legati alla prevenzione, rafforzando gli interventi di manutenzione ordinaria sui fiumi (anche attraverso il coinvolgimento dei privati/aziende agricole) e prevedendo un piano straordinario per la realizzazione di vasche di laminazione sul territorio. Come sindaci e come Amministrazioni abbiamo bisogno di risposte e siamo disponibili a continuare ad impegnarci per garantire a tutti la possibilità di ripartire con dignità e serenità. Ma è evidente che il piano su cui lavorare per ottenere tutto questo è più grande di noi. Siamo disponibili al confronto e ci mettiamo a totale disposizione affinché arrivino al più presto risposte, azioni e soluzioni».