BILANCIO 2022 Fondazione Cassa di Risparmio di Imola: Un disavanzo di 1,3 milioni

Il bilancio consuntivo presentato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola per il 2022 è sicuramente negativo con un disavanzo di 1,3 milioni di euro, ma personalmente
ritengo che se non fossero state adottate certe politiche di bilancio ci troveremmo a leggere nell’ultima riga un risultato ben più negativo”
– inizia così l’intervento di Simone Carapia, che rende pubblica l’attuale situazione delle casse dell’ente di Piazza Matteotti – “Le scelte di considerare le azioni Hera immobilizzate e di non aver finanziato i fondi per le attività d’istituto, hanno evitato di vedere salire la perdita ad oltre 8 milioni di euro.”
Il leghista ricostruisce –“Immaginando un comportamento storico nella politica di bilancio avremmo avuto questo ancor più brutto risultato che guardo con sincera preoccupazione perché l’importanza delle erogazioni della Fondazione sulla città rappresentano per Imola un fatto significativamente importante. “Per le dimensioni della Fondazione di Imola” – ricostruisce il consigliere del Carroccio – “notiamo elevati costi di gestione in tutte le sue componenti e dati i risultati si spera che anche queste voci di spesa vengano analizzate e ridotte.”
Un anno sfortunato per la Borsa qualcuno potrà asserire” – continua – “ma se si fanno i confronti con enti simili si vedrà che ci sono Fondazioni (come a Bologne e Ravenna) il cui risultato è stato fortemente positivo.”
“I risultati” – ammonisce il consigliere di centrodestra – “sono ascrivibili unicamente a questa gestione perché come noto i soci sono tanti ma tutti nominati attraverso uno stretto e blindato meccanismo che di certo favorisce gli amici e non il pluralismo rappresentativo. Da sempre i bilanci sono stati approvati all’unanimità ma poi abbiamo assistito, con l’arrivo della presidenza Bacchilega al disconoscimento di quanto era stato fatto precedentemente (con l’approvazione unanime dei bilanci) attraverso l’apertura di un brutto contenzioso con il precedente presidente Santi. Non intendo di certo qui aprire un argomento che sarà oggetto di giudizio in tribunale” – affonda Carapia – “ma come rappresentante di una parte di ​
cittadini non posso non ricordare alcuni dei principali progetti che le gestioni Santi realizzarono come la Casa Alzahmer, l’Università, Dopo di Noi, ecc. Di questi progetti basilari per la città le gestioni delle presidenze Bacchilega e Ortolani non ne hanno assolutamente portati.”

“C’erano Comitati che si dedicavano a importanti attività” – chiosa il leghista – “e che hanno dato risultati come oltre 60 defibrillatori in luoghi pubblici ecc., la Consulta delle professioni che veniva spesso convocata ed ascoltata ecc.; di tutto questo è rimasto solo un ricordo. Con l’attuale andamento c’è da attendersi una riduzione dei contributi per il prossimo anno e si auspica che venga fatta dopo una attenta analisi degli enti beneficianti dichiarando da subito quale politica intendano seguire al riguardo. Speriamo in un cambio di gestione per riavere progetti importanti per la città così come fu nel passato. Serve adottare un diverso comportamento” – conclude il leghista –pertanto ascoltiamo con preoccupazione le voci che ipotizzano il ritorno alla presidenza di Bacchilega che inaugurò una brutta stagione e che parimenti non ci soddisfa ora nella gestione del Con Ami. La preoccupazione è tanta e doverosa per una pietra miliare della Città“.