Imola. Fa bella mostra di sé, protetto da una teca in vetro, lucente e luccicante nei suoi meccanismi rimessi a nuovo, ad accogliere chi entra nell’atrio di ingresso al palazzo comunale. E’ il meccanismo dell’orologio da torre del Palazzo Comunale, che dopo essere stato sottoposto ad un accurato intervento di manutenzione, oggi è esposto proprio nell’atrio dal quale si accede al municipio. E qui ieri si è svolta una sorta di cerimonia di inaugurazione dell’avvenuta manutenzione e collocazione nella nuova sede.
L’orologio della torre del palazzo Comunale è stato costruito nel 1838 dai fratelli Domenico e Stanislao Cavina, illustri maestri orologiai di Civitella di Romagna. I fratelli Cavina lo
realizzarono per conto del francese Ippolito Guichard, ufficiale napoleonico, rimasto a vivere a Imola, che lo volle donare, in segno di gratitudine, alla città che lo aveva accolto.

Il meccanismo, non più sulla torre dov’era stato sostituito da un altro più moderno, si trovava da tempo in una stanza del palazzo Comunale e lo stato di conservazione aveva evidenziato la
necessità di un intervento, visto che era completamente ossidato: sporco depositato, ossido di
ferro e sostanze grasse impedivano il funzionamento degli ingranaggi e della suoneria.
A realizzare la manutenzione e renderlo nuovamente funzionante, dopo che il meccanismo era
stato completamente smontato ed imballato ogni pezzo singolarmente e inviato al laboratorio, è stato Andrea Palmieri, orologiaio fiorentino che lavora per i musei di tutta Italia e tra i propri
innumerevoli “clienti” annovera anche gli Uffizi e il Quirinale. Il lavoro di Palmieri, è stato
coordinato dall’Ufficio Economato del Comune e dai Musei Civici.
L’investimento, a carico del Comune, è stato complessivamente di circa 3.500 euro.
Le dichiarazioni – “Per me è stato un onore poterne eseguire la manutenzione, perché si tratta
di un meccanismo di qualità eccezionale, con caratteristiche tecniche peculiari, realizzato con
grande cura anche nei particolari, con movimento a due treni di ruote, uno per il tempo e uno
per la suoneria, costruito in acciaio e ottone, con uno “scappamento” del tipo di Amant – spiega Andrea Palmieri -. Ora, dopo questo intervento, potrebbe esser rimontato sulla torre
dell’orologio e funzionare per altri due o tre secoli”.

Da parte sua, il sindaco Marco Panieri sottolinea: “Il recupero dello storico meccanismo
dell’orologio della torre del Palazzo Comunale è da considerarsi un valore aggiunto di carattere
storico e culturale per tutta la Città. È stato recuperato e torna a rappresentare un elemento di
pregio e identitario per tutti noi. Ci tengo a ringraziare Antonio Palmieri per l’egregio lavoro
svolto, con professionalità e dedizione, oltre ai dipendenti comunali che hanno proposto e
accompagnato la realizzazione di questo recupero, in particolare la Responsabile
dell’Economato, Veronica Galassi e Oriana Orsi, del servizio Musei e attività espositive”.
Per essere messo in funzione, il meccanismo va “caricato” attraverso una manovella, per cui il
visitatore vedrà, di norma, gli ingranaggi fermi. Un esempio del suo movimento si è avuto proprio durante l’inaugurazione, con il sindaco Panieri che ha “caricato” il meccanismo. Le
ruote dentate ottocentesche hanno ritrovato la loro fluidità di movimento e il treno di ruote per
la suoneria, se collegato alle campane, potrebbe ancora farci riascoltare la voce della suoneria
che ci arriva intatta dal lontano 1838, quando l’orologio dettava le ore a tutti gli imolesi. Con i
rintocchi ogni quarto d’ora.