Esclusiva, Imola. Era il 1980 quando il sogno di Francesco Montevecchi e della sua famiglia prese vita. Dopo un girovagare per anni nei più disparati hotel del globo, Montevecchi decise di aprire la sua attività in via Selice, in un sito già conosciuto dagli imolesi. Sì, perchè la storia del locale cominciò molto prima. Negli anni sessanta il Dancing “La Volta” era il punto di riferimento per moltissimi giovani imolesi; prese il nome dall’omonima borgata di Case Volta e poi, col ristorante, ha rappresentato per molto tempo un punto di riferimento per camionisti, trovandosi nel perfetto crocevia tra casello di Imola e la Romagna.


Ma, nonostante questo, la famiglia Montevecchi non ce l’ha fatta – “Abbiamo chiuso il 24 settembre scorso” – ammette il ristoratore- “con 41 anni qui e 20 anni di ristorazione all’estero” – spiega amareggiato – “Purtroppo certe vicissitudini ci hanno portato a questa situazione, tra cui anche le bollette e il covid. Sono stati 4-5 anni veramente d’inferno. Basta, basta, basta”.

Il locale è finito all’asta e se l’è aggiudicato il noto imprenditore della notte, Ezio Rizzoli, patròn storico di Vie en Rose, Piteco e Cap Creus.
“Non ho ancora visto i locali” – fa sapere Rizzoli – “e quindi non posso ancora valutare quale destinazione potremo dare”. In questi giorni si è parlato molto del futuro utilizzo dell’edificio, sebbene sarebbe esclusa, per il momento, l’ampliamento della disco- La nuova gestione ha chiesto che i locali siano vuoti al momento del loro ingresso – “Ripeto, non posso dire nulla perchè dobbiamo valutare tante cose” – sottolinea l’imprenditore – “adesso penso alla riapertura della Via en Rose, che riparte sabato” (stasera,ndr) – ma poi RIzzoli, in risposta alla possibilità che il locale diventi una mensa – “escludo l’ampliamento della disco; propendiamo per aprire un locale che si occupi di ristorazione ma, ripeto, dobbiamo entrare ancora in possesso dei locali e non possiamo al momento fare valutazioni concrete”

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