Il riscatto di Jacopo Lanzoni: dalle primarie PD al consiglio comunale della più grande “town” di Inghilterra: Reading, 200 mila abitanti alle porte di Londra.
Eletto coi Labour , è il candidato con più voti tra i 150 della città di Reading: per molti anni impegnato in politica a Imola prima di trasferirsi definitivamente in Inghilterra dopo le primarie PD per il Parlamento nel 2013, dove arrivò terzo.
Jacopo, cominciamo dalla fine: quando sei stato eletto?
“Venerdì 6 maggio coi Labour, a Reading, dove vivo da sette anni: ma è dal 2009 che mi trovo nel Regno Unito. Mi sono iscritto al partito laburista poco dopo che arrivai ma non avevo mai fatto politica attiva fino a poco tempo fa. Col Covid le cose son cambiate. Andavo come tanti in palestra. Quando è arrivata la pandemia ho iniziato a fare delle gran passeggiate, ma c’era un sacco di immondizia. E la maggior parte delle volte tornavo a casa dopo aver raccolto bottiglie e lattine: allora mi son detto, compro gli attrezzi necessari per farlo meglio.”
Cosa dicevano le persone ?
“Io mi vergognavo, ma in realtà un numero sempre maggiore di persone mi fermava dicendomi che anche loro avrebbero voluto fare la stessa cosa. Mi è tornata la voglia di fare qualcosa. Chissà se c’era spazio per fare qualcosa. ho chiamato degli amici: perché non andiamo a fare una passeggiata a raccogliere dei rifiuti? Erano tutti contenti, è abbastanza terapeutica come attività. Quel senso che ti fa stare meglio con te stesso, un po’ come quando fai volontariato.”
Poi, qual’è stato il passo successivo?
Mi son detto: vediamo se riusciamo a fare qualcosa di grande. Erano anni che non ero sui social media. Ho creato un gruppo col nome del mio quartiere. Dopo due anni abbiamo formato una charity. Ora abbiamo più di 60 volontari. Abbiamo raccolto più di 4000 litri di rifiuti in due anni e siamo riusciti ad ottenere una convenzione col Comune di Reading. Abbiamo avuto un sacco di visibilità così mi ha contattato il partito laburista.
Iniziando poi ad occuparsi, nella zona dove vivo, di atteggiamenti “anti social behaviour”.
Di cosa si tratta?
“Sono “piccoli incidenti” che non richiedono necessariamente un’azione penale ma che vanno contro il senso civico. Abbiamo cominciato a fare delle iniziative in questo senso e allora il mio partito mi ha chiesto di candidarmi nella mia città , sebbene mi sentissi ancora saturo dell’attività politica in Italia: è andata benissimo. Non solo sono stato eletto, ma ogni quartiere elegge tre consiglieri, io son arrivato prima e sarò in carica per 4 anni. Sono stato il candidato con più voti tra i 150 candidati della città di Reading. Il consigliere eletto con la maggioranza assoluta maggiore.”
Come funziona il voto nei comuni in Inghilterra?
“In Regno Unito c’è una forma di voto simile a quella dell’italia prima dell’elezione diretta, ovvero i cittadini che votano i consiglieri e i partiti che eleggono più consiglieri votano il Sindaco. In Inghilterra il Sindaco è un ruolo cerimoniale che viene coperto a rotazione. Qua si chiama il Leader del consiglio e viene eletto dai consiglieri. Reading è una città laburista e lo è dal 1986 con una sola parentesi nel 2010 di un anno. I laburisti hanno aumentato anche il consiglio, con 32 consiglieri contro 48 in totale. Ufficialmente il sindaco lo eleggeremo fra qualche giorno.”
Sei poi sicuro che non ti faranno Sindaco?
“Non sarò io, ma credo sarà lo stesso Jason Brooke, lo stesso leader che avevamo l’anno scorso. Ha governato Reading negli anni del covid. Sono stati molto difficili per le autorità locali e lui ha amministrato benissimo.”
Il tuo percorso di studio è a dir poco brillante.
“Mi sono laureto in matematica e in regno unito ho conseguito un dottorato di ricerca in matematica. Poi ho deciso di lavorare nel campo dell’ingegneria informatica. Da otto anni lavoro come ingegnere informatico.”
Quali sono secondo te le differenze del fare politica in Italia con il Regno Unito?
“La politica italiana è cambiata un sacco dal 2009 quando ho lasciato l’Italia. Qua le primarie non ci sono, tutte le candidature vengono decise all’interno dei partiti. Una differenza che ho notato è nella pratica della cooptazione. In italia viene per lo più decisa dalle oligarchie dei partiti, nella mia esperienza nei DS e poi PD avveniva nelle decisioni importanti:
C’erano le primarie ma prima venivano fatte le discussioni tra i gruppi dirigenti: le primarie erano un modo per valutare quanto un candidato prendeva. Pensiamo alle primarie tra Prodi e Bertinotti e Bindi: si sapeva chi avrebbe vinto, però erano da verificare i numeri. Mentre qua le competizioni sono veramente aperte: ci si autocandida e ci sono i naturali processi e sopratutto sono meno controllati. Ci sono pregi e difetti”
Decidesti di lasciare l’Italia per via della sconfitta alle Primarie?
“Io me ne sono andato solo per motivi professionali, le mie esperienze politiche a Imola sono state esperienze per lo più fallimentari. Non posso dire per essermene andato per una delusione. Non credo di essere più iscritto al partito democratico soltanto perché non riesco fisicamente ad iscrivermi.”
Com’era il PD all’epoca dell’ultimo periodo in cui facesti attività politica a Imola?
“Trovavo un partito rigido e chiuso e ho fatto le mie battaglie, perse tutte.”
Cosa è cambiato da allora, secondo te, nel PD?
“Ci sono molti aspetti che sono diversi, ma sto confrontando la Imola di 15 anni fa, che ora dobbiamo ricordarci che è una città, cambiata, anche più grande. La mia insoddisfazione era più nell’essere aperti e mettersi in gioco. Io trovavo quel mondo un po’ troppo rigido e mummificato, poi purtroppo abbiamo perso il Comune. Non dico che ci avessi visto lungo , ma magari pensare a un rinnovamento prima che accadesse questo.”
Avevi capito che anche i giovani avrebbero dovuto dire la loro, quando già il Movimento 5 Stelle iniziava a fare incetta di consensi
“Io quando ero a Imola , c’era l’ondata di populismo e il PD avrebbe fatto meglio a mettersi in gioco un po’ prima di questa ondata che ci ha travolti. Ci siamo fatti sommergere: poi abbiamo lasciato che loro si facessero travolgere dopo qualche anno.”
E in Inghilterra hai notato un cambiamento simile?
“Anche qua nel Regno Unito i conservatori si sono spostati molto a destra con Boris Johnson. Il partito conservatore è guidato da una minoranza dei supporter della Brexit.
I partiti supporter della brevità sono stati supportati dalla Russia: Putin era un gran sostenitore della Brexit: del resto tutti i populisti del mondo erano finanziati dalla Russia.”
Ci si chiede spesso se la Brexit abbia portato vantaggi o svantaggi, come si sente da tempo.
“Gli effetti delle Brexit sono stati numerosi: il primo è stato un po’ quello che ebbe la nascita della Lega in Italia: sdoganare il pensiero dell’uomo comune, la paura dell’immigrato. Un certo linguaggio sessista ed omofobo. Che fino a quel momento non c’era. Ha proprio cambiato la forma della politica. Quelli che urlavano, l’omofobia, si sono sentiti sdoganati e autorizzati a utilizzare certi contenuti in politica. Dal punto di vista quello che è cambiato c’è stato un cambiamento nelle migrazioni. Un numero abbastanza ampio di immigrati europei ha lasciato il paese, soprattutto con professionalità tecniche e con salari bassi. Qua ad esempio si parla molto dell’idraulico polacco o i baristi italiani. C’è un enorme domanda di lavoro, e non si trovano i profili.”
E gli stipendi sono cresciuti?
“I salari sono aumentati molto, ma questo va bene per pochi. Io sono assolutamente contrario alla Brexit: è stata la più stupida decisione che potessero fare. Viviamo in un mondo sempre più globale , e nonostante il Regno Unito sia uno dei paesi più avanzati sotto vari punti vista, da solo è troppo piccolo per influenzare qualunque cosa: lo abbiamo visto l’anno scorso con la conferenza sul clima di Glagsow che è stato un fiasco. Non voglio dire che è colpa della brexit, ma pensiamo a un mondo sempre più dominato da Russia, Cina e Usa. Il Regno Unito è sempre stato un paese sostanzialmente interventista militarmente sia a destra che a sinistra, come capitò a Blair che aveva la smania di andare a sistemare problemi che c’erano nel mondo.”
Certamente, sono sono guerrafondai su tutti i fronti quindi.
“Noi siamo un paese orgoglioso del proprio esercito ma sopratutto orgoglioso di avere un esercito forte. Nell’esercito c’è la consapevolezza che l’esercito è uno strumento per lo sviluppo internazionale, diverso da come viene visto in Italia. “
Qual’è la posizione dei laburisti sull’Ucraina?
“Il partito laburista sostiene il governo sull’invio delle armi in Ucraina, è un tema molto sentito nel paese.”
Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi?
“Per adesso riposare e riprendere le energie dopo una campagna elettorale intensa. Gestisco questa charity. Ho una gran voglia di riposarmi. Non ho obiezioni politiche, mi chiedo ancora se ho fatto la cosa giusta a candidarmi come politoci ma non sarà mai la mia professione in futuro.”
Quali sono le differenze tra Reading e la nostra Imola?
“Reading è una cittadina di 200 mila abitanti con la propria università. Siamo subito fuori da Londra. La metro di Londra si sta espandendo e questo mese aprirà una linea che collegherà Reading a Londra. Siamo una città universitaria. in Inghilterra c’è differenza fra towns e cities. Reading è la piu grande town del Regno Unito. Perà è tre volte Imola, è bagnata dal Tamigi e la sua università è abbastanza grande. C’è una rete commerciale buona , abbiamo la Microsoft, Oracle e altre importanti aziende.”
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